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Aggiornato: 5 luglio 2025


La fanciulla gli dardeggiò uno sguardo a guisa di saetta; egli lo ricevè stringendo gli occhi, e facendo sfavillare le pupille.

Si accomiatò con garbo, diede un'ultima occhiata, in guisa di arrivederci, a Barnaba e agli altri fuorusciti genovesi, indi si mosse per uscir dalla sala. Galeotto lo accompagnò fino all'androne del castello.

Ma voi prendete l’esca, che l’amo de l’antico avversaro a vi tira; e però poco val freno o richiamo. Chiamavi ’l cielo e ’ntorno vi si gira, mostrandovi le sue bellezze etterne, e l’occhio vostro pur a terra mira; onde vi batte chi tutto discerne». Purgatorio · Canto XV Quanto tra l’ultimar de l’ora terza e ’l principio del par de la spera che sempre a guisa di fanciullo scherza,

A poco a poco era scesa la notte; il mare fremeva languidamente alla guisa d'un cuore innamorato che si stringe al petto della sua donna la notte è la negra amica del mare. Mi ritrassi dalla spiaggia e ritornai sui miei passi.

14 E se ne sdegnò in guisa e se ne dolse, che disse: Invendicato gi

127 Rodomonte, ch'in mano ancor tenea il pome e l'elsa de la spada rotta, Ruggier su l'elmo in guisa percotea, che lo potea stordire all'altra botta. Ma Ruggier ch'a ragion vincer dovea, gli prese il braccio, e tirò tanto allotta, aggiungendo alla destra l'altra mano, che fuor di sella al fin trasse il pagano.

se per grazia di Dio questi preliba di quel che cade de la vostra mensa, prima che morte tempo li prescriba, ponete mente a l’affezione immensa e roratelo alquanto: voi bevete sempre del fonte onde vien quel ch’ei pensa». Così Beatrice; e quelle anime liete si fero spere sopra fissi poli, fiammando, a volte, a guisa di comete.

Dopo un esordio a guisa d'orazione, l'autore racconta gli avvenimenti della propria vita: Nato di umili natali nella citt

Provocata e inseguita, spruzza dalla sua borsa un liquido nero come l'inchiostro, e intorbida le acque, in guisa da rimanere invisibile e inafferrabile. La filologia è come la seppia.

Ma come lo intese nominarsi, come, sospendendo un terribile colpo su cui abbandonavasi a due mani, si volse, e raffigurò quella faccia, la faccia che gli era fitta nella memoria siccome quella di un demonio, si tramutò a guisa di un uomo, il quale mentre accarezza e palpa il suo fido cane, tornato dopo lunga assenza, ascoltasse taluno gridargli: Bada che è rabbioso».

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