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Aggiornato: 28 giugno 2025
si stacca dal corpo immobile di Lanzirica, si rialza lentamente, rimane per un istante assorto, poi scoppia in una risata. Ho medicato il tuo medico, Kabango! Ora è guarito definitivamente. Ha terminato la sua ignobile vita di coccodrillo in agguato nel fango!... Perdonami se non ti ho domandato il permesso di ucciderlo. Poi di scatto. Questo non è il tamburo di tuo fratello. Sono i nostri nemici!
Federico lo aveva guarito della gelosia e gli aveva dato ben altro a pensare; ei dicevasi che, se donna Livia aveva saputo sacrificare il suo amore per quel giovane, adorato un giorno, per quel bel cavaliere, che le aveva salvato la vita, egli non doveva temere più di alcuno. Il conte era un po' sorpreso dell'offerta fattagli, ma rispose colla più completa calma.
Tra molte parole un po' dure pel mio amor proprio, ce n'erano alcune, in una lettera di donna, che mi son parse giuste, e che mi stanno sempre davanti agli occhi: «Avrei dovuto io dimenticare me stessa, e ciò che debbo al mio buon nome?» Aveva ragione, la bella orgogliosa; e su questo punto poteva dire assai più, che sarebbe stato per mio bene, e fino da quella triste sera della Montalda m'avrebbe guarito, facendomi vergognare della mia tracotanza colpevole.
Quest'ultima aggiungeva che il barone era arrivato, che avrebbe ricondotto il figlio al suo castello, finchè fosse guarito dalle sue ferite, e ch'essa con suo padre continuerebbero il viaggio per la Linguadoca, e sarebbero passati dalla valle, proponendosi di esservi il giorno seguente.
Ti viene da ridere, vedendo lei così, ora che sono guarito? Eppure potresti pensare che, ai miei occhi, il suo aspetto, ora s'interrompe con uno scatto di sdegno. Ah! E subito si rivolge al Dottore: Voi siete un medico? Dottore. Io, sì... Enrico IV. E l'avete parata voi da Marchesa di Toscana anche lei? Sapete, Dottore, che avete rischiato di rifarmi per un momento la notte nel cervello?
Rileggo un poco del mio Tintoretto! O che giorni erano quelli in cui scrivevo quelle scene, appena guarito dal tifo! Che vita! che speranze! che amore! Come mi sentivo artista, buono, solitario! Sono scorsi gi
PILASTRINO. Saresti donna da governare Stati. Ma vorrei, quand'hai guarito tutti gli altri amori, che dessi ancor qualche rimedio al mio a cui fei don di me fin ne le fasce; ed è quel che mi strugge e fa beato solo a pensarvi. ARTEMONA. Fa' ch'io sappia il tutto e lascia fare a me.
Di Nolli. No, no, Frida... Eccomi qua... Sono con te! Basta! Basta! Non c'è da fare più nulla... Donna Matilde. È guarito, Frida.! Ecco! È guarito! Vedi? Guarito? Belcredi. Era per ridere! Stai tranquilla! No! Ho paura! Ho paura! Donna Matilde. Ma di che? Guardalo! Se non era vero! Non è vero! Non è vero? Ma che dite? Guarito? Dottore. Pare! Per quanto a me... Belcredi. Ma sì!
Stetti per pazzo alcuni giorni all’infermeria. Guarito e rinsavito, quella scappata mi fruttò un posto stabile di primo violino nella Cappella Regia di Sua Maest
Io credo che voglia dare un banchetto per riparare il disordine dell'altra notte: in cucina sono tutti occupatissimi.» La padroncina le domandò se aspettavano nuovi ospiti. Annetta non lo credeva. «Povero Lodovico!» diss'ella; «sarebbe allegro come gli altri se fosse ristabilito! Il caso però non è disperato: il conte Morano era più ferito di lui, e intanto è guarito e se n'è tornato a Venezia.
Parola Del Giorno
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