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Aggiornato: 24 giugno 2025


Guardo l'uomo, misuro con l'occhio tutta l'altezza della colonna, misuro la larghezza, poi l'uomo di nuovo, confronto, riguardo ed esclamo: È immenso! Ah! qui ti volevo! Bisogna confrontare, caro mio. Come ti puoi accorgere che qualcosa è gigantesco dove tutto è gigantesco? A prima giunta, tutti guardano in su, e tutti dicono come te. Scendiamo.

Donde le fantesche e le nutrici che così guardano i fanciulli ad esse affidati, non peccano mortalmente, almeno che non lo facciano con compiacenza, o con senso di libidine, o con proprio pericolo.

Dopo aver visto e rivisto questi due quadri, mi divertii sovente a osservare coloro che entrano in quella sala per la prima volta. Quasi tutti, appena entrati, si fermano, guardano con stupore di qua e di l

Nel fondo di una valle ignota ai touristes, c’è un paesuccio di dieci o dodici case miserissime piantate una a ridosso dell’altra in salita, di modo che le finestre della seconda guardano sulla prima e così via. Il villaggio si allunga nel senso della valle e questa è così stretta che non d

Passano, curve, barcollanti, stanche. Tragiche ne l’aspetto, Con veli neri su le carni bianche, Con un teschio sul petto: E mi guardano.

E così gli aeroplani della grande gara ultra-terrestre si slanciano nel cielo ove ecco appare il Rabbi di Galilea col viso più tragicamente pallido di quello crocifisso sul Golgota. Gli occhi al cielo disperatamente guardano con bont

Vi son dei neri, dei mulatti, dei bianchi, faccie d'un colore indefinibile; uomini di statura ciclopica accanto a bimbi che appena possono reggere il fucile; vecchi con una lunga barba bianca, curvi, che s'appoggiano col gomito ai vicini; figure selvaggie che fan l'effetto, con quell'uniforme, di scimmie vestite ed ammaestrate; tutti ci guardano cogli occhi attoniti e la bocca aperta e si stendono dinanzi a noi in due file a perdita d'occhio.

Silenzio. Centinaia di facce attonite che mi guardano. Pochi alzano le braccia. Ghiandusso dietro di me scaraventa una bomba nel mezzo del cortile. Sgraa graaang. Una ventina di feriti, nessun morto, tutte le braccia si sono alzate con un lungo ruggito di belva. Aprite la porta, e fuori tutti! I soldati carnici accorrono per questo nuovo disarmo. Ma un colpo di revolver vicinissimo mi fa voltare.

I due castelli non si odiano, ma non si amano per anco; pendono incerti fra l'amore e l'odio, e si guardano con occhi di meraviglia, non sapendo tuttavia se le feritoie nasconderanno gli archibugieri, o lascieranno sventolare in quella vece due bianchi fazzoletti, innocenti segnali d'innamorati.

D'una cosa sola sono sicuro ed è che il perchè non è uno solo, ma sono molti; molti come i sogni che attraversano il cielo notturno delle fanciulle. Esse guardano in basso per curiosit

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