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Aggiornato: 5 luglio 2025
Bonnivet uscì attonito dalla stanza. Il Lautrec si gettò a sedere accanto al letto del figlio, e guardandolo con una tenerezza ineffabile: Sei contento ora? gli disse, e tacque e si sprofondò ne' soliti pensieri.
Sarei accorso, vi avrei aiutato in qualche modo. Forse non avreste sposato un uomo ricco.... Cattivo! interruppe essa, guardandolo con aria di rimprovero. Perchè dite queste cose? Perchè ora le possiamo dire senza soffrire, come si raccontano le storie dell'Antico Testamento. Io non avrei potuto offrirvi una grande protezione, ma si sarebbe combattuto insieme. Questo non era possibile.
Arrivò in quel momento una vettura; dentro vi si abbandonava un giovanotto, che aveva buttato un braccio al collo della guardia la quale lo sorreggeva, guardandolo. Un sottil filo di sangue gli scendeva sulla camicia bianca, dal collo. La vettura entrò nel cortile con dietro una folla di gente curiosa. Il vecchietto, anche lui si accostò, inorridendo.
Di lontano, mentre attraversava il salone per pregare una signora di cantare, Anna mandò loro un sorriso: li vedea discorrere, era contenta di aver bene collocati due suoi ospiti. Voi non credete alle voci interne dello spirito? ella gli chiese, guardandolo fiso, con quei suoi occhi che il pensiero rendea più oscuri. Voi non avete inteso che io pensava a voi? No, signora.
Non agitarti, non parlare.... acquietati, Loreta.... Ella per un istante tacque, poi guardandolo sempre con malinconica fissit
Credo a' miei occhi; rispose la Violetta, guardandolo in volto colla libert
Ella rispondeva all'interrogante, senza badare ai suo complice. Solo quando il giudice si rivolse a quest'ultimo per domandargli se negava ancora, ella girò il capo, guardandolo. È vostra amante? ripetè il Ferpierre mentre i due si fissavano, la donna con espressione di dominatrice serenit
Il signor Asdrubale non lascia il suo giovine amico, lo tira con lieve violenza in disparte, sorridendogli sempre e guardandolo con sguardo d'amore, e finalmente gli dice: «Ella voleva giocare, dica il vero; tanto io son pratico di queste faccende, ne avevo quasi un sospetto e per questo sono venuto, glielo dico schietto, perchè, via, se ella ha da giocare ancora, non vedo perchè abbia da farmi torto.
Mi chiamate per nome, mi sembra disse lei lentamente e freddamente, guardandolo fisso col suo sguardo grigio. Vi chiedeva che cosa potrebbe farvi piangere, contessa Mormile. ... non so... non so... ma qualche cosa ci deve essere. La troverò. E me la direte? Forse. Vi piacerebbe veder le mie lagrime? Io non le vedrei disse Sanseverino, abbassando il capo. Bah! fece lei, stringendosi nelle spalle.
Sono due mesi che ho deciso di uccidermi, quando non vi fosse più rimedio, egli disse, fiocamente. Hai aspettato troppo: va, va a buttarti nel Tevere, diss'ella, guardandolo, ipnotizzandolo, dandogli la suggestione dell'amore, del dolore, del terrore. Vado, disse Julian Sorel e si levò. Ma non fece un passo. Ella lo guardò ancora, per vincerlo intieramente nella sua infinita debolezza.
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