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Aggiornato: 20 settembre 2025
Gesticolando, gridando, dicendo mille cose che io non capivo, tirandomi per le falde, pel panciotto, per le maniche, mi si stringevano addosso come un branco d'affamati, mi alitavan nel viso, mi mozzavano il respiro.
Ma Sempronio che era prudentemente rimasto indietro, vedendo l'inutile risultato di ciò che chiamava il suo piano di battaglia, inferocì, gridando a tutta gola: "fuoco! fuoco! da quella parte! da quella parte!" segnando a dito i suoi concittadini del cui sangue aveva sete, e che vedea lentamente ritirarsi verso la foresta e raggiuntala far fronte alla truppa.
E tutti ritti in punta di piedi, per veder meglio e prima. Ma no... era Drollino. Lui a briglia sciolta, coi capelli al vento, pareva un indemoniato. Mia era tutta bianca di schiuma. Con due sbalzi, cavalla e cavaliere oltrepassarono il cancello fra le due ali di folla che davanti a quell'arrivo precipitoso s'erano ritirate gridando.
La cui allegoria in cotal modo permane, che male al padre e al figliuolo avegna, quando ogni voglia del figliuolo si consenta, e così la temenza del presente testo figurando si conta. Nè quando Icaro misero le reni Sentì spennar per la scaldata cera, Gridando il padre a lui: mala via tieni
Le trombe provenzali chiamano un'altra volta il nemico a giornata; pare a Manfredi intendere in quel suono una voce di scherno, balza alla porta gridando: «Svevia! Svevia!» Rogiero vede partirsi il Re, guarda Yole, alza la mano al cielo sospirando: «Ch'io la rivegga lieta, o non la veda più!» e fugge.
Poi correva verso casa, ed in capo alla contrada alzava la lettera, la faceva sventolare gridando: C'è la lettera del bersagliere! C'è la lettera del bersagliere! Era sempre qualche bottegaio che gliela leggeva.
Era vivo ed in sensi; con uno sforzo violentissimo s’era raccolto a sedere e stava tastandosi colla destra il braccio e la gamba sinistra gridando: I porci! i porci! i porci!
Il magnifico Bentivoglio e l'abate uscirono di chiesa in quella che il messo a tutta corsa entrava nel cortile che la ricingeva, ed entrava gridando: che gli sforzeschi erano stati sconfitti.
Tutti sorsero in piedi, fra lo sbatacchiare delle sedie, applaudendo, gridando evviva. Il duca Giovanni, alzò il bicchiere colla mano tremante.... ringraziò con un sorriso che gli errava amaro, straziato fra i baffi irti, ringraziò inchinandosi col capo Sua Eccellenza, ringraziò a destra a sinistra della tavola, poi si lasciò ricadere, come accasciato sulla sedia.
E prima che del tutto non si udisse per allungarsi, un'altra 'I' sono Oreste' passo` gridando, e anco non s'affisse. <<Oh!>>, diss'io, <<padre, che voci son queste?>>. E com'io domandai, ecco la terza dicendo: 'Amate da cui male aveste'. E 'l buon maestro: <<Questo cinghio sferza la colpa de la invidia, e pero` sono tratte d'amor le corde de la ferza.
Parola Del Giorno
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