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Aggiornato: 21 giugno 2025


Ma ciascun mosse, ed al disperso stuolo La legge del partir fa manifesta, Che come notte più ricopra il polo Ogni bandiera a navigar sia presta: come in lunghe file erra sul suolo, trasportando salme unqua s'arresta Di formiche un gran popolo; talmente Sen giva al mar la comandata gente.

Quella che giva ’ntorno era più molta, e quella men che giacëa al tormento, ma più al duolo avea la lingua sciolta. Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento, piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe sanza vento. Quali Alessandro in quelle parti calde d’Indïa vide sopra ’l süo stuolo fiamme cadere infino a terra salde,

Quella che giva ’ntorno era più molta, e quella men che giacëa al tormento, ma più al duolo avea la lingua sciolta. Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento, piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe sanza vento. Quali Alessandro in quelle parti calde d’Indïa vide sopra ’l süo stuolo fiamme cadere infino a terra salde,

Ara vos prec, per aquella valor que vos guida al som de l'escalina, sovenha vos a temps de ma dolor!>>. Poi s'ascose nel foco che li affina. Purgatorio: Canto XXVII Si` come quando i primi raggi vibra la` dove il suo fattor lo sangue sparse, cadendo Ibero sotto l'alta Libra, e l'onde in Gange da nona riarse, si` stava il sole; onde 'l giorno sen giva, come l'angel di Dio lieto ci apparse.

Supin giacea in terra alcuna gente, alcuna si sedea tutta raccolta, e altra andava continuamente. Quella che giva intorno era piu` molta, e quella men che giacea al tormento, ma piu` al duolo avea la lingua sciolta. Sovra tutto 'l sabbion, d'un cader lento, piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe sanza vento.

50 Cantan fra i rami gli augelletti vaghi azzurri e bianchi e verdi e rossi e gialli. Murmuranti ruscelli e cheti laghi di limpidezza vincono i cristalli. Una dolce aura che ti par che vaghi a un modo sempre e dal suo stil non falli, facea l'aria tremolar d'intorno, che non potea noiar calor del giorno: 51 e quella ai fiori, ai pomi e alla verzura gli odor diversi depredando giva, e di tutti faceva una mistura che di soavit

Poi le si mise innanzi tutte e sette, e dopo , solo accennando, mosse me e la donna e ’l savio che ristette. Così sen giva; e non credo che fosse lo decimo suo passo in terra posto, quando con li occhi li occhi mi percosse; e con tranquillo aspetto «Vien più tosto», mi disse, «tanto che, s’io parlo teco, ad ascoltarmi tu sie ben disposto».

Non perch'ognun di voi fama incoroni Qual difensor de la cristiana fede? Eccovi l'ora: a le più ree stagioni Vostro nobile voto or vi si chiede. dice, e d'ogni intorno ei si rivolve Sparso di sangue, in nembo atro di polve. Quinci ben pronto a gli ultimi soccorsi Con rattissimi passi ognun sen giva.

Tacendo divenimmo la` 've spiccia fuor de la selva un picciol fiumicello, lo cui rossore ancor mi raccapriccia. Quale del Bulicame esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici, tal per la rena giu` sen giva quello. Lo fondo suo e ambo le pendici fatt'era 'n pietra, e margini dallato; per ch'io m'accorsi che 'l passo era lici.

Poi le si mise innanzi tutte e sette, e dopo se', solo accennando, mosse me e la donna e 'l savio che ristette. Cosi` sen giva; e non credo che fosse lo decimo suo passo in terra posto, quando con li occhi li occhi mi percosse; e con tranquillo aspetto <<Vien piu` tosto>>, mi disse, <<tanto che, s'io parlo teco, ad ascoltarmi tu sie ben disposto>>.

Parola Del Giorno

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