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Aggiornato: 26 giugno 2025
La signora, nei preliminari della visita, aveva cercato, come soleva, di celiare un po'. Bella donna, elegante, donna di spirito, poteva concedersi questo privilegio. «Non so, come chiedere: Lei ha moglie, dottore? ha provato mai questi incomodi? ha avuto casi consimili?» Ma poi le si congelò la voce e si trovò paurosamente nello stato di materia inerte nelle mani del prof. Gian Franco Marchi.
Risolutezza e perspicacia; ripigliò Gian Aloise. E perspicacia ed ambizione di far bene. Non avete Voi ambizione? No; rispose Bartolomeo Fiesco. Per un Fiesco, è nuova; ribattè Gian Aloise. Per Bartolomeo delle Indie, è strana. Lo toccavano sul vivo; e naturalmente gli saltò la mosca al naso; che la pazienza non era mai stata il suo forte.
Nel tempo che Gian Giacomo ed i suoi Capitani udivano con sorpresa ed isdegno la narrazione delle particolarit
Di qui la opposizione che alle offerte dei Pisani aveva fatta Gian Aloise in Senato, mettendo innanzi che non si potesse far nulla senza il beneplacito del re Cristianissimo, a cui Genova si era data in balìa. E perchè il re Luigi si trovava allora di qua dalle Alpi, si sentisse lui, se n'esplorasse l'animo, prima di deliberare il soccorso di Pisa.
Tutto fu allestito in Musso colla massima secretezza, e l'avviso ai soldati di partire sul far del giorno venne dato da Gian Giacomo Medici quella sera stessa che il Vestarino lo diede in Bellaggio alle sue squadre, il che egli seppe per mezzo d'avvedutissimi esploratori col
"Se fosse altri che il conte Volfango, rispose Gian Giacomo i cui pensieri erano gi
Or è un anno, una commissione composta dei maestri Pietro Mascagni, Giacomo Orefice, Guglielmo Mattioli, Rodolfo Ferrari e del critico Gian Battista Nappi, proclamava la mia opera musicale futurista intitolata «La Sina d'Vargöun» su un poema pure mio ed in versi liberi vincitrice, fra tutte le altre concorrenti, del premio di L. 10.000 destinato alle spese di esecuzione del lavoro riconosciuto superiore e degno, secondo il lascito del bolognese Cincinnato Baruzzi.
Sì, certo: Gian Franco Marchi, specialista per le malattie del cervello. Deve essere venuto qui apposta per un consulto al senatore X *. Sar
²⁰⁸ Provviste del Senato, a. 1793-94, p. 525. D. Gian Luigi Moncada, Principe di Paternò, Duca di S. Giovanni, Conte di Caltanissetta, di Adernò, di Cammarata ecc. ecc., partiva da Palermo per Napoli sopra un veliero greco, la notte del 30 Luglio 1797.
Perciò, vedendo languire la conversazione, e per cagion sua, non volle restare a farla morire del tutto, nè altrimenti mostrarsi impacciato. Gian Aloise fece da principio un gran cenno del capo, che pareva un segno di condiscendenza dell'olimpio Giove. Quindi con gravit
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