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Aggiornato: 16 luglio 2025
Un'italiana veramente bella. Bruna, delicata, morbida e flessuosa. Trentenne, con occhi capelli e denti eccezionali. Ma adagio! Ve la descriverò a poco a poco. Freno tutti i miei slanci compreso quello del mio lirismo descrittivo. La contemplo sommerso nell'ammirazione. Ghiandusso la guarda estatico. Zaz
Quando quando... quando vi giunse, piegò il suo pennacchio vermiglio e questo fece il giro della terra e lo seguivo in sogno mentre velava e svelava quelle tonde natiche veloci tatuate di continenti e mari. Mi sveglio di soprassalto. Chi mi graffia il viso? Chi, chi? Ghiandusso che montava la guardia in torno alla mia blindata si avvicina: Signor tenente, nessuno, nessuno.
Mi addormento in baracca affranto, soddisfatto. Sonno pesantissimo. A mezzo giorno due nostre cannonate mi svegliano dandomi l'illusione di Ghiandusso battente alla mia porta. Grido nel sonno «Ava-a-anti». Ho preso due cannonate per un innocuo bussare alla porta, tanto il mio sonno fu profondo. Tre giorni dopo il generale Monesi in automobile si ferma davanti alle baracche del Gruppo.
Stanno racimolandone 6 in Ucraina e ne ritirano 8 dal fronte Italiano. Fra pochi giorni vi saranno dunque circa 50 divisioni Austriache contro le nostre 50 divisioni. Su, Ghiandusso, non fare l'imbecille. Sei ubriaco da far schifo. Non ho bisogno di te in questo momento; farò io. Ghiandusso si allontana barcollando, col sergente Locatelli.
La sentivamo accanirsi sopra di noi e in noi, nel nostro cuore e sulle labbra quella sera fra gli agili ventagli di piume rosate del cielo e i fiumi interni del nostro sangue felice. Ero seduto col colonnello Squilloni, il capitano Melodia, il tenente Bosca e il mio attendente Ghiandusso, sull'orlo a picco della alta montagna scoscesa.
Silenzio. Centinaia di facce attonite che mi guardano. Pochi alzano le braccia. Ghiandusso dietro di me scaraventa una bomba nel mezzo del cortile. Sgraa graaang. Una ventina di feriti, nessun morto, tutte le braccia si sono alzate con un lungo ruggito di belva. Aprite la porta, e fuori tutti! I soldati carnici accorrono per questo nuovo disarmo. Ma un colpo di revolver vicinissimo mi fa voltare.
Dietro la tromba che scintilla un bandierone grottesco, lenzuolo bianco un po' sporco attaccato a un lungo ramo, è portato da un caporal maggiore mingherlino in uniforme verde, che regge male il peso. Noi ridiamo in blindata. Breve silenzio morbidamente spazzato dal fruscio delle acque. Ghiandusso grida: Signor tenente, la Zaz
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