Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 16 luglio 2025


Da due finestre della piazza vampano e sparano due mitragliatrici austriache. Non c'è tempo modo di rispondere efficacemente colle nostre mitragliatrici. Mentre il sergente Locatelli ne punta una in cupola, noi ci slanciamo fuori. Moschetti, pistole e tascapane pieno di petardi. «! ! quella finestra a pian terrenourla Ghiandusso. Io la punto col moschetto e sparo.

Ho la sensazione di essere in un enorme tamburo sudanese martellato da un magdi che chiami a raccolta cento tribù per una guerra sacra. Ghiandusso mi porge gli occhiali d'acciaio paraschegge. Ma io li do a Menghini. Preferisco comandare cogli occhi nudi fissi nel grande occhio orizzontale della blindata. Vedo e controllo tutto.

Io chiamo il mio attendente: Ghiandusso, porterai tu stesso un buon caffè al colonnello austriaco. Fallo parlare, cerca di sapere esattamente chi è.

Ghiandusso, va su a quel primo piano, apri tutte le porte, fruga bene e caccia giù tutti gli ufficiali che troverai! Poi mi rivolgo ai soldati carnici. Su, disarmate quegli uomini!... Le armi a destra! Gli uomini a sinistra!... Se quelle carogne si muovono, sparate! Il colonnello ungherese disarmato, si presenta a me, con solennit

Alba augurale del 15 ottobre. Partiamo dalla fattoria Barchessa. La nostra colonna di blindate e autocarri si ferma a Dolo. Locatelli calmo dorme in fondo dietro di me. Ghiandusso chiacchiera come una grondaia. Il vino e i liquori gli fanno male. Ha un piccolo viso raggomitolato, verdastro e gli occhi tristi. Piove.

Sporgendomi dallo sportello di sinistra guardo dietro di me la sua piccola testa intelligente che abbaia bevendo il verde-roseo vento della corsa nell'aurora. Ghiandusso in piedi sul serbatoio di benzina ha cacciato la testa nella botola osservatorio della cupola e grida: Come è bella l'Italia, signor tenente! E' la prima volta che la vedi? , signor tenente.

Ghiandusso ha sparato nella spalla del colonnello che non voleva mollare le briglie dei suoi due magnifici cavalli. Meravigliosa razza di quei due animali da guerra che scalpitano orgogliosamente cercando di strappare le briglie dalle mani di Ghiandusso. Davanti alle scuole, Bosca mi dice: Non possiamo fermarci. Bisogna giungere al più presto a Stazione per la Carnia.

Un contadino, quarantenne, scherza, balla con Ghiandusso. Questo si libera ogni tanto dalla stretta e lo scaraventa a terra per celia. La moglie dell'uomo interviene. Ghiandusso abbraccia la moglie, poi le versa un bicchiere di vino nel seno. Ma , ma ! dice il marito: ti permetto di baciarla, non sono geloso. La gelosia non esiste fra Italiani!

Eppure ora non decifro più le origini di questo rumore confuso che certo ha per base il rumore del motore, tanto si è arricchito d'altri suoni ed è divenuto umano. Ampio rumore febbrile, dilagante, flebile e aspro che ora s'avventa, c'investe come una ondata. Polcenigo! grida Ghiandusso... tutti i borghesi corrono nella campagna, verso di noi! Donne, bambini... Quante donne! Vivaaaa! Italiaaaaaa!

Ghiandusso sorride senza comprendere la mia frase sibillina, poi con voce materna: Per ora ho coricato dentro la Zaz

Parola Del Giorno

serafica

Altri Alla Ricerca