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Aggiornato: 18 giugno 2025
Pasquale era lì lì per rispondere a que' sarcasmi con qualche buona sfuriata; quando s'udì la voce del garzone che gridava dal basso: Principale! principale! Che c'è? dimandò il legnaiuolo, andando in fretta ad alzare il saliscendi. Due signori che vi vogliono quaggiù, rispose il garzone. Ma se lo dicevo io, che non avrebbero tardato! esclamò Pasquale, rasserenandosi a un tratto.
Sí come fu figurato nel vecchio Testamento, quando fu pregato Eliseo che risuscitasse quel giovano che era morto. Eliseo non andò, ma mandò Giezzi col bastone suo, dicendo che egli el ponesse sopra 'l dosso del garzone. Andando Giezzi e facendo quello che Eliseo gli disse, non el risuscitò però.
Amore insidia dalla rosa e ride e passa il bel garzone e il giunge un dardo: egli piega morente e par che spiri, cercando amore.
Si mandò un garzone del negozio all'albergo a chiamare lo sposo, per non far attendere il parroco più a lungo. Lo sposo dormiva saporitamente. Bussa e ribussa, non c'era verso di farsi udire; e l'uscio della camera era chiuso internamente.
A tali immagini, il garzone, pur dianzi così sicuro, sgomentavasi come il fanciullo all'idea del fantasma, e altrettanto abborrendo dalla distruzione quanto prima l'avea desiderata, ascondeva la faccia contro il seno dello sconosciuto, e ripeteva angosciosamente: Padre, salvatemi. Sì, sono Alpinolo; sono il figliuol vostro; salvatemi».
Infatti indi a breve comparve il garzone della Ferrata, il quale oltre la et
Un Pazzo la molesta coi cachinni e i sonagli: non è notte di Maggio? Quai voci tra le rame, qual rumor sulle rive? Son le danze giulive dei Paggi e delle Dame. Vogliam ballare a tondo a torno al Gonfalone: nulla di più giocondo. S'inchina il bel garzone secondo la canzone, e se vuol la ragazza, la bacia e si sollazza, come chi guida impone. Chi condurr
Non era passato più di un quarto d'ora che il vecchio soldato di Napoleone, il secondo padre della Stella, a cui l'accorto garzone del droghiere confidò tutto quello che sospettava e temeva, entrava risoluto nelle umili stanze della vedova, senza pur domandare licenza di farsi innanzi, e senza cavarsi il cappello.
Era Damiano colla madre, e Stella, e Celso: avevano avuto il coraggio di venirne insieme ad ascoltar la loro sorte; e con essi era venuto anche Rocco, il povero matto garzone. Tacevano, e si riguardavano a ogni nome che uscisse dell'urna. Passò un'ora: in quell'ora a tante altre madri toccò di tremare o di ringraziare il Signore. Finalmente, il Commissario disse ad alta voce il nome di Damiano.
21 La cortina levò senza far motto, e vide quel che men veder credea: che la sua casta e fedel moglie, sotto la coltre, in braccio a un giovene giacea. Riconobbe l'adultero di botto, per la pratica lunga che n'avea; ch'era de la famiglia sua un garzone, allevato da lui, d'umil nazione.
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