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Aggiornato: 4 luglio 2025
Quella luce appariva misteriosa e dolce. Pareva che su quel punto l'azzurro del firmamento fosse più profondo e le stelle fulgenti d'una luce più arcana, e che da quelle boscaglie e da quel lago sorgessero spiriti invisibili ed emanassero ignoti profumi. E quella parte di casa sembrava circondata da un nimbo, quasi fosse un tempio.
19 Disse al pagan: Me sol creduto avrai, e pur avrai te meco ancora offeso: se questo avvien perché i fulgenti rai del nuovo sol t'abbino il petto acceso, di farmi qui tardar che guadagno hai? che quando ancor tu m'abbi morto o preso, non però tua la bella donna fia; che, mentre noi tardiam, se ne va via.
Ma è minacciosa la profonda e mesta Calma che rassomiglia ad una morte... Ed ecco, lungi, un soffio di tempesta Ed un fragor di ferree infrante porte! Sordo rumor e lampi ardenti e tuoni, Tenebra fitta e luce che ne abbaglia... E in mezzo alle fulgenti visioni La letale magia della battaglia! Di gente affaccendata è pieno il porto.
Tu strisci, io volo; tu sbadigli, io canto: Tu menti e pungi e mordi, io ti disprezzo: Dell’estro arride a me l’aurato incanto, Tu t’affondi nel lezzo. O grasso mondo d’oche e di serpenti, Mondo vigliacco, che tu sia dannato! Fiso lo sguardo ne gli astri fulgenti, Io movo incontro al fato;
E Nicla seguitò: Ti ridiranno il gemer de la rosa Che di desìo su 'l tuo bel petto manca, E gl'inni, nel tuo crin, de la fastosa Sorella bianca. Poi nosco ti addurrem ne le fulgenti De l'ametista grotte e del cristallo, Ove eterno le forme e gli elementi Temprano un ballo. Bruno ascoltava senza più respiro.
Eppure anch’egli aveva sentito il bisogno di veder camminare accanto a sè la bionda femmina del terrestre amore, quella che non sapeva liberarsi dall’odore delle sue fine ciprie, dal peso de’ suoi fulgenti braccialetti, l’amica dei centurioni prepotenti, la danzatrice ignuda nei conviti ove spremuto rideva il grappolo delle vigne di Galaad...
L'unico maestro che aveva avuto, e assai tardi, era un giovane protetto dal conte, che apparteneva ad una famiglia rifugiatasi dopo il Terrore in quel tranquillo villaggio. Suo padre, benchè povero e sconosciuto, era un vero artista uno dei tanti che passano, fulgenti ma non veduti. Egli pose tutte le cure della sua vita nella educazione del figlio. La madre era morta; il povero fanciullo non aveva che sedici anni quando anche il padre morì. Egli si trovò solo, ricco soltanto di gioventù e di speranze. Il conte di Montsauron si diede a proteggerlo: fece comperare alcune sue composizioni da un editore a Parigi, e l'incaricò di dar lezioni a sua figlia. A molti parr
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