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Aggiornato: 25 giugno 2025


Vedi, cara amica, mormorò il signor Folengo tranquillamente, senza muoversi dal suo posto. Vedi: io mi sono dichiarato assai favorevole; ma io non sono il solo arbitro, e prima di me, e prima di te, c'è Lidia, la cui volont

Il signor Folengo aveva una fisonomia senza significato, per natura e per arte; poichè s'era lasciato crescere i favoriti, lunghi e bianchi, che lo facevan rassomigliare a centinaia d'altri, servitori o ministri, cocchieri del vecchio stampo o ambasciatori e plenipotenziarî: sulla sua fronte, non troppo alta, ma levigata come di marmo, nessun pensiero aveva fatta presa; la computisteria gli era stata leggiera; egli ignorava perfettamente l'esistenza di Dante e di Raffaello.

Di tutto quanto ci si poteva aspettare dalla nostra unione, un sol fatto era incontestabile, per sanzione di legge: la signorina Lidia Folengo era diventata la signora Lidia Lacava Folengo; nulla più, e troppo poco al confronto delle nostre libert

Che cosa avviene dunque? domandò Lidia, non potendo trattenersi. Cara! esclamò donna Teresa, prendendole la testa e baciandola sui capelli. Noi ci siamo radunati qui, cominciò il signor Folengo con voce solenne, per parlar del tuo avvenire. Stai bene oggi? Hai la mente lucida? cominciò a sua volta la signora. Ti senti di poter rispondere e decidere con chiarezza?

Si è osato questo? esclamai. Non solo, continuò Ettore freddamente. Ma alla conversazione assistevano i tuoi suoceri, i quali hanno strepitato per dieci, alla rivelazione. L'idea che simile donna avesse l'adito in casa loro e la loro confidenza, li ha fatti arrossire fino alla radice dei capelli; Pietro Folengo era gi

Io m'inchinai, ed essendo sopravvenuto un silenzio molesto, il Folengo occupò quell'intervallo nell'accomodare e nello spostare alcuni oggetti sulla tavola, che non ne avevano bisogno; alla prima ansia era succeduta in me la riflessione e con essa la calma speranzosa; non trovavo a' miei desideri alcun ostacolo degno di essere discusso.

Da dove torna la signora Laura? chiesi. Non sai? Dalla Svizzera, rispose Pietro Folengo. Con chi era laggiù? ridomandai. Con dei congiunti, fece donna Teresa. Ne sei sicura? osservai. Deve fare un bel freddo in Isvizzera, ora! concluse Pietro, senza neanche rilevar la mia insinuazione. E si parlò del freddo, che pel venuto ottobre doveva calare anche da noi.

Mi pare che nel suo viglietto di ieri mi chiedesse udienza per affari, anch'ella.... Per affari! dissi, brutalmente colpito. Per affari, no: per cose di sommo rilievo, . Dunque, affari; perseverò testardo il signor Folengo, è question di nomi. Sto a sentirla.

Il gusto informatore della disposizione era indubitabilmente del signor Pietro Folengo; e il visitatore meno atto all'osservazione poteva giudicare che il padrone di casa doveva essere inclinato meglio alle cifre che alla meditazione, meglio al commercio che all'arte; se poi, di questo padrone si guardava il ritratto attaccato alla parete principale e naturalmente di fianco a quello della sua signora e, più naturalmente, al disopra di quel di sua figlia, il signor Pietro Folengo appariva, senza speranza alcuna, ragioniere, amministratore; uno di quei terribili uomini i quali vi parlan della Borsa, dei corsi d'acqua, d'edilizia e di cambiali, allo scopo di divertirvi.

Geltrude la cameriera che aveva lasciati i signori Folengo per passare al nostro servizio accendeva il candelabro a gas, nel mezzo del soffitto; e allo stropiccìo de' miei passi si volse, dicendomi: La signora è indisposta e prega il signore a voler pranzare da solo.

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