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Aggiornato: 24 giugno 2025
Ciò avveniva nei primi di giugno del 1799. Pochi dì appresso (18 giugno) partiva dal R. Palazzo una severissima lettera ai signori Capitani, Giudici e Fiscali di Sicilia del seguente tenore: «È pervenuta alla notizia del Re che siasi adottata dalle dame e da altre donne l’uso delle parrucche, e che talune per uniformarsi vieppiù ai sistemi repubblicani son giunte tant’oltre che fino anche si son rasi intieramente i capelli trasformandosi in tal guisa notabilmente. S. M. ha risoluto perciò che si proibisca affatto l’uso delle parrucche alle donne sotto la pena della carcerazione, e per le dame in un monastero o reclusorio che S. M. giudicher
«Leggo a pagina 180 negli atti del processo: «Si ripose in atti una relazione dei medici fiscali signor dottor F * M * e dottor F * S * del tenore ecc.»
«E leggo più oltre: «Presentata la suddetta relazione dai nominati signori dottor F * M * e dottor F * S * medici fiscali, ai quali letta di parola in parola, e a loro chiara e piena intelligenza come asserirono, quella e suo contenuto con la viva voce, tanto unitamente che separatamente confermarono e ratificarono in tutte le sue parti, con giuramento per me deferitogli, e da essi rispettosamente preso tacta imagine C. J., asserendo di averla firmata di proprio pugno e carattere.»
Coll'incameramento e col censimento eseguito con criterî fiscali, dal punto di vista sociale il progresso fu poco, perchè alle corporazioni nelle propriet
O per esser poveri e non aver perciò i mezzi da scuotere l’indolente pigrizia de’ giudici e de’ fiscali»? Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVI, p. 69, ricordando il taglione dato ad un giovane uxoricida di origine civile, dice che il Barone Andrea Inguaggiato gli dovette fare di suo il vestito, perchè «nella Vicaria era egli quasi ignudo».
«Vi fu chi scrisse osservò l'avvocato Arzellini un libro intitolato: Della Ciarlataneria degli Eruditi. Dopo ciò che i periti fiscali dissero sulla potenza ragionativa e intellettiva dell'inquisito, si potrebbe a quel libro aggiungerne un altro, intitolandolo: Della Ciarlataneria della Medicina Legale!
Avvocati fiscali, e avvocati difensori citavano versi di Orazio, di Virgilio, di Catullo, a profusione, intere ottave dell'Ariosto e del Tasso, versi del La Fontaine, diluviavano le massime dei pratici e dei dottori; i tropi, le metafore, le similitudini, le allusioni storiche e mitologiche, le parole altisonanti, sesquipedali.
Alcuni sapienti decreti di Garibaldi lo fecero sperare; e i propositi manifestati da lui sul censimento dei beni ecclesiastici, se attuati, da soli sarebbero forse bastati a produrre un vero rinnovamento economico-sociale: ma si sa che ai criterî sociali nella distribuzione di quei beni furono sostituiti i criterî esclusivamente fiscali ed un'opera che avrebbe potuto riuscire altamente civile non fu feconda che di mali e di amare delusioni frammiste a qualche poco di utile.
«Alle speciose ipotesi di una pazzia incipiente, di uno stato mentale irregolare, rispondono con molta eloquenza le perizie dei medici fiscali. «Che cosa potrei io aggiungere a ciò che con tanta limpidezza hanno detto uomini dottissimi?» L'avvocato fiscale raccolse alcuni fogli, che aveva dinanzi e ne dette lettura.
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