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Aggiornato: 24 luglio 2025


Per non lasciar Matteo dimenticato, egli avea dato fuori un manifesto, che chiedea mezzo scudo anticipato per tomo all'opre sue che stampa presto. E fien cinquantun tomo, ognun fregiato di rami e bella carta, e del resto: «Tutte le miscellanee poesie saran dicea con le commedie mie.

Se vi opponete lor, fratelli miei, sarete giudicati traditori, e fien sospesi i vostri scritti e oppressi come perturbator de' dèi progressi. Feci per lo passato il mio possibile per sostener la veritá e la regola: la barca è rotta, la procella è orribile; dal canto mio non ho piú stoppa e pegola.

queste nostre man fien le primiere, Che tra' nemici sian vedute armate; Anzi presso ciascun, donne guerriere Furo famose a le stagioni andate; Veduta fu tra coraggiose schiere Magnanima reina in su l'Eufrate Andar fra' duri strepiti di Marte Ver Babilonia con le chiome sparte.

Il marchese Terigi a que' fa vezzi, perché l'ignobiltá cerca aderenze; far gli faceva di rinfreschi mezzi, per turar ne' lor sen le maldicenze. Ma converrá che alfin si scandalezzi, o ch'egli abbia duemila pazienze; ché tutte le finezze fien mal spese, e rideranno a lungo del marchese. Ecco una dama con belletto e nèi, di settant'anni.

ai fiumi vinti a nuoto, ai voli in groppa di puledri indòmi. Io so l’ombre de i lauri e so gli aromi del desiderio ignoto. Io vi darò le pure notti, quando tra il fien cantano i grilli, e par che il cielo tremulo sfavilli amor su le pianure; e il fiorir bianco e lento de l’albe a maggio, allor che il giorno pare un campo di conquista ove balzare cogli orifiammi al vento.

che' se l'antiveder qui non m'inganna, prima fien triste che le guance impeli colui che mo si consola con nanna. Deh, frate, or fa che piu` non mi ti celi! vedi che non pur io, ma questa gente tutta rimira la` dove 'l sol veli>>. Per ch'io a lui: <<Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, ancor fia grave il memorar presente.

che' se l'antiveder qui non m'inganna, prima fien triste che le guance impeli colui che mo si consola con nanna. Deh, frate, or fa che piu` non mi ti celi! vedi che non pur io, ma questa gente tutta rimira la` dove 'l sol veli>>. Per ch'io a lui: <<Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, ancor fia grave il memorar presente.

Ah? che sarem soverchiamente ardite. se a risco mortal fien rimirate Da' nostri cavalier le nostre vite, Fia di sdegno maggior loro alma accesa, più feroce ne la ria contesa. Anzi pietate, ed amorosa cura, Che suoi cari oblïar non mai sofferse, Ammolliran per la crudel ventura L'anime fiere, a noi mirar converse.

ché, se l’antiveder qui non m’inganna, prima fien triste che le guance impeli colui che mo si consola con nanna. Deh, frate, or fa che più non mi ti celi! vedi che non pur io, ma questa gente tutta rimira l

Signor, pregio e onor di questa etade, cui tutte le virtù compagne fersi, che con tante bell'opre e diversi effetti gite al ciel per mille strade: quai fien, che possan mai tante, e si rade doti vostre cantar prose, versi? Voi saggio, voi clemente, voi cortese; onde nel primo fior de' più verd'anni vi fu dato da Dio grande impero,

Parola Del Giorno

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