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Aggiornato: 20 giugno 2025


Vedevo venire verso di me, lenta, una coppia che a volte s'arrestava: un vecchio signore aveva passato il suo sotto al braccio di un giovane e questi, camminando, pareva che stesse ad ascoltare il suo compagno anziano. Quando si fermavano, il vecchio figgeva gli occhi ansiosi in quelli del giovane, che lo guardava come trasognato.

Ma qui si fermavano le notizie del Bello. Egli non sapeva che diamine di segreto si racchiudesse in quel cofanetto; padre Bonaventura lo aveva preso dalle sue mani, e se n'era andato sollecito. altro sapeva della fanciulla, della signora che era andata in quella medesima notte a levarla di casa.

Ma nell'atto di sconfinare, l'aveva preso un nodo al cuore, e si era fermato come uomo che non può reggersi ritto a tirare innanzi. Forse i proscritti dei tempi di mezzo, si fermavano in quella mesta guisa al confine del loro comune; volgendo gli occhi alle torri, alle cupole della citt

Ah esclamò Alberto Varedo è lui, non c'è dubbio, è Zonnini che ha inspirato questo entrefilet. È lui che si prepara garbatamente il terreno... Ma l'uva non è matura, carino. I conoscenti che lo incontravano per via lo fermavano. Dunque non parti? Dunque hai ricevuto migliori notizie?

Il principe Umberto e la principessa Margherita, recandosi da Firenze a Napoli per la via ferrata, sarebbero passati dalla stazione di Roma. Nessun momento poteva essere più propizio di quello. Quando appunto i principi italiani si fermavano per qualche momento alla stazione di Roma, dovevano balzare le teste dei due condannati.

Più dentro poi, un letto coverto di un cielo di dommaschi paglini con grosse nappe che ne fermavano le bandinelle alle colonne attortigliate di noce brunito, un inginochiatoio con un libro di ore brutalmente alluminato, aperto, ed uno stipo capriccioso di forma, intarsiato di tasso a figure mostruose e fiori, su di cui una lamina di ossidiana forbita onde servire da specchio, e pettini, e calamistri, e vai, e fiori, ed un pugnaletto sottile come grosso spillo, e delle fiale che potevano contenere forse della nanfa, più probabilmente veleni.

Tutto era stato puntualmente eseguito. Lasciato immediatamente Promonte, egli era corso a Firenze, all'ufficio della Compagnia dei «Wagons-Lits». Il commesso aveva voluto rilasciare un solo biglietto per le due cabine, non comprendendo come persone che dovevano viaggiare insieme avessero bisogno di biglietti separati; ma poi glieli aveva pur dati, ed egli aveva spedito a Rosanna, in lettera raccomandata, quello che doveva servire per lei. Era partito con l'accelerato delle 6 e 33, aspettava ora il passaggio del direttissimo; ma, rileggendo quella lettera, come quando l'aveva letta la prima volta, tutte queste istruzioni, tutte le circostanze nelle quali le aveva effettuate, sparivano dalla sua memoria: i suoi occhi e il suo pensiero si fermavano sulle parole dell'ultimo rigo: «Mio marito ritorna da Londra». Per tornarne, doveva esservi andato; se ella gli moveva ora incontro, non ve lo aveva accompagnato; era dunque rimasta sola per qualche tempo, poco o molto, non poteva dir quanto, una settimana per lo meno: e di quel tempo di libert

Illusioni che avevano a svanire assai presto! Appunto allora che l'onorevole Ariberti poteva giovare col senno e colla parola alla patria, appunto allora incominciarono a pungerlo gli strali della critica, che non si fermavano soltanto all'epidermide.

Nel palazzo, a quell'ora, che in ogni altro dell'anno tutto riposava, appariva in questa circostanza un gran disordine; si vedevano ufficiali, soldati, famigli, in volta per le scale, per gli atri, pe' cortili, che s'interrogavano alla sfuggita che si stringevano nelle spalle, che si fermavano a crocchi; si vedevan lumi comparire e scomparire di volo dietro le vetriere de' finestroni; tutto era in gran movimento come fosse di giorno.

Camminarono presto, in silenzio, portando il peso della muta ironia balenante negli occhi di quelli che li incontravano o si fermavano a guardarli. Loredana non interrogò; andavano, chiusi nel loro pensiero tempestoso, in preda a mille dubbii; salirono il ponte di ferro, gettarono una occhiata al Canalazzo verdastro con chiazze gialle, oltrepassarono l'Accademia, e ad un tratto Adolfo disse: Entriamo qui. Non ci sar

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