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Aggiornato: 14 giugno 2025


Aspro in valore ed in furor s'avanza, punto allenta la mortal battaglia, Anzi di tuono ardente a la sembianza Vince l'anima altrui pria che l'assaglia, Tal soggiogando in guerra ogni possanza Fende le lucide armi, i corpi taglia, Infrange l'ossa, e d'atro sangue involto Calca de gli atterrati il petto e 'l volto.

Nell'addormito spirito, quale su mar deserto repente un alcione candido irrompe, il cieco così della mia tenebra Orror fende una donna, uno splendr che i muti segni richiama e suscita delle memorie spente nel gran mar delle lagrime, Quale si annuncia candida, qual sorge dalle fonde acque in un riso tremulo che luccica sull'acque e in sen dell'acque specchiasi

Ecco AMEDEO, sul campo avverso ei scende, E trae seco ove passa alta ruina; Ecco AMEDEO, di guerra le vicende Mutansi a un tratto. Il guardo a terra inchina, Il sommo Dio; Michel le nubi fende Pronto al voler di lui che lo destina; E tutto dei demon lo stuolo immondo Nel tartareo cacciò gorgo profondo.

Pel monte che 'l Metauro o il Gauno fende, passa Apennino e più non l'ha a man ritta; passa gli Ombri e gli Etrusci, e a Roma scende; da Roma ad Ostia; e quindi si tragitta per mare alla cittade a cui commise il pietoso figliuol l'ossa d'Anchise.

Poi fummo fatti soli procedendo, folgore parve quando l’aere fende, voce che giunse di contra dicendo: ‘Anciderammi qualunque m’apprende’; e fuggì come tuon che si dilegua, se sùbito la nuvola scoscende.

Questa gente alla festa, fende con disinvolta alterezza la folla e sale lassù come a una regia, i villani danno il passo, e poi guardano i fortunati dal basso sgangherando la bocca al canto con compunta umilt

24 E con mano e con piè quivi s'attacca, salta sui merli, e mena il brando in volta, urta, riversa e fende e fora e ammacca, e di mostra esperienza molta. Ma tutto a un tempo la scala si fiacca, che troppa soma e di soperchio ha tolta: e for che Brandimarte, giù nel fosso vanno sozzopra, e l'uno all'altro adosso.

Ed ecco giù dal ciel fulmini in terra Con destra armata d'immortal splendore Vibra Dio rimbombando; e i Turchi in guerra Tonando e ritonando empie d'orrore. Fende le nubi tenebrose, ed erra Per l'aria scossa un minaccioso ardore, Che tutto occupa il cielo in un momento: Tuona ei pur anco: ed ecco orribil vento,

Qual se poi lungo vagheggiar l'aspetto De l'aureo sol, de le stellanti sfere, Move aquila superba aspro diletto A sanguinar l'unghie ritorte, altiere, , le nubi nel ciel fende col petto, E 'n un punto qu

La folla si fende; un Cavaliere di aspetto leggiadro, con la visiera calata, portante scudo con figura affatto simile a quella del Monforte, se non che posta nella sua naturale attitudine, salutate in prima le dame, percuote col ferro dell'asta la insegna obbrobriosa del primo tenitore: al punto stesso il Cavaliere vede un altro ferro di mole maravigliosa, tinto di sangue rappreso percuotere la medesima insegna, onde volge la testa, e scorge un sembiante coperto di piastre di acciaio, il quale portava per impresa il fulmine, che cadente dalle nuvole abbatteva una torre, col motto: da man celata scende.

Parola Del Giorno

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