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Aggiornato: 17 giugno 2025
Guardinsi ancora nel Nuovo le visioni dell'evangelista, piene agl'intendenti di mirabile veritá; e, se niuna poetica favola si truova tanto di lungi dal vero o dal verisimile, quanto nella corteccia appaiono queste in molte parti, concedasi che solamente i poeti abbiano dette favole da non potere dare diletto né frutto.
Bisogna adunque improvvisare una favola, ma in vino veritas, dice il proverbio, ed il buon polacco di lieto umore preferì raccontare ingenuamente la verit
Udii una volta raccontare, nel corso di una favola, che un giovine principe, dopo un lungo pellegrinaggio avventuroso, giunse infine al cospetto della donna che egli aveva con tanto ardore cercata. Tremava di speranza il giovine, mentre la donna gli sorrideva da vicino. Ma un velo rendeva intangibile la donna sorridente.
Un giorno, uscendo da pranzo con un amico, incontrai Fulvia tutta sola che camminava a passi accelerati in via del Monte Napoleone dirigendosi verso il Corso. Presentai l'amico a lei, lei all'amico, e dalla presentazione emerse, sempre nuovo come la Fenice della favola, il famoso complimento: Ho tanto piacere di fare la sua conoscenza, col rispettivo: Il piacere è tutto mio.
Ma, perché ben sappiate la sua mente, gli è piaciuto scostarsi cosí alquanto dal modo e da l'usanze degli antichi: ché, dove han sempre usato essi che il caso e tutto quel che pongono in comedie possa essere in un tempo o in un dí solo, questi ora vuol che la presente scena, sicondo che richiede la sua favola, servi a piú giorni e notti in fine a uno anno.
Vo' pur veder dove la mi vuol menare. Andiamo. PASQUELLA. Oh! Mi par sentir gente in casa. Fermati un poco qui intorno, ché vederò se Isabella è sola. Accennaroti che tu entri, se non vi sará alcuno. FABRIZIO. Voglio stare a vedere che fine ha d'avere questa favola.
È una invenzione nera nera che mette ribrezzo; è una favola da nutrici che non è raccomandata da verisimiglianza veruna, e che non meritava neppure una sola delle nostre lagrime. Davvero io non torrei a difendere innanzi al Santo offizio l'ortodossia di chi ragionasse cosí.
La canna abbassò la testa mortificata; ma venne un forte uragano, la canna si piegò a tempo e la quercia investita dal fulmine fu gettata a terra. Perchè era stata superba! esclamò Alessio trionfalmente. Vedo che la mia favola non è nuova. Racconto sempre delle favole al piccino.
Per la prima volta, Roberta ebbe a pentirsi quel giorno d'una sua favola; perchè Emilia andò a rinchiudersi in camera e non si mostrò fino all'ora di pranzo. Roberta non l'aveva mai vista così agitata: fosse imaginazione o realt
«Ma, ad ordire la sua tragica favola, il Fisco non tien conto neppure dei costituti, delle giudiciali dichiarazioni, dei giurati asserti dei testimoni, che gi
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