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Aggiornato: 18 giugno 2025


Il buon prete mi strinse con effusione la mano e mi ringraziò così vivamente del servizio resogli che a dir il vero ne arrossivo un poco. Mi pareva disdicevole che il Signore ringraziasse Mefistofele d'avergli sedotto il suo Fausto. Ma come, ripensandoci poi, dovetti ammirare la profonda rettitudine, l'alta carit

Da parte di Fausto era un atto disperato. Irritato con stesso di non poter dire quello che aveva nel cuore, irritato colla Contessa che non voleva comprenderlo, irritato più che mai con tutti i terzi e con tutte le soggezioni che si frapponevano tra loro, in un momento di dispetto si era lasciato sfuggire quella parola: «Parto domaniNon era un proposito, non ci aveva pensato, non aveva risoluto nulla.

28 Oltre ch'a Fausto incresca del fratello che veggia a simil termine condutto, via più gl'incresce che bugiardo a quello principe, a chi lodollo, parr

Il papa lo aveva benedetto, sul nascere, mandando al conte Ruberto suo padre, per fausto evento domestico, un sacco d’indulgenze, che potevano bastare al neonato per tutto il tempo della sua vita, e avanzarne ancora un bel gruzzolo per uso della sua gente di casa.

Soltanto tratto tratto si mandavano una parola al volo, si guardavano da lontano, ed erano sempre quelle occhiate profonde, intime, amorose che suscitavano una tempesta nel cuore di tutti e due. Mentre mangiavano seduti in un prato, Fausto udì la Contessa discorrere col giovine milanese di una sua idea paradossale di andare in Terra Santa colla societ

Margherita, con gli occhi chini al suolo, con le treccie bionde che le scendevano giù per le spalle, col suo libriccino di preghiere in mano, era in atto di schermirsi da Fausto che le offriva il braccio per accompagnarla. Un pianoforte invisibile intuonava sommessamente il famoso Permetteresti a me, ecc., dell'opera di Gounod.

L'ingegnere Arconti divenne pallidissimo, si arricciò i baffi con un movimento convulso, e respingendo una sedia che gli impediva il passo, si diresse verso la parte onde venivano Fausto e Margherita. Ma s'era mosso appena quando sentì dietro di una voce che chiamava Signor Arconti, signor Arconti.

La tela calò in fretta, per nascondere un incidente non rammentato dai libri sacri. La signora Elvira, un po' turbata dall'inatteso contrattempo, affrettò la riscossa, facendo anticipare il quadro su cui ella contava di più; il primo incontro di Fausto con Margherita.

Le era penoso starsene sola a quel modo. Alle acque s'annoiava... s'annoiava...» Voleva persuaderlo a stessa; ma invece alle acque ci aveva un interessamento troppo vivo. Aspettava con impazienza il mattino per andare alla fonte, e se per caso ne tornava senza una parola che l'avesse agitata, era triste. E le accadeva sovente. Fausto s'annoiava di quella tutela che lei aveva sempre intorno.

Fausto lo seppe, e, martire della cortesia, si mise i guanti e fece la visita.

Parola Del Giorno

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