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Aggiornato: 18 giugno 2025
Fausto s'andava ogni giorno innamorando un po' di più della Contessa, e lei sentiva crescere in modo inquietante la sua simpatia per lui. Ma non si conoscevano abbastanza per abbandonarsi ad una fiducia che poteva essere ingannevole. Stavano in guardia tutti e due.
Anche Fausto faceva una discreta figura, ma, come si può immaginarsi, non era su lui che s'appuntavano tutti gli sguardi. Chi non darebbe l'anima al diavolo per quella Margherita? susurravano gli uomini fra di loro. E Roberto non l'aveva ammirata meno degli altri, ma la sua ammirazione era mista di tanto dolore!
Il cuore dei due sventurati aveva cominciato a palpitare fino dalle prime parole del prelato: un vago presentimento pareva annunciar loro qualche cosa di fausto. Di mano in mano che progrediva il suo dire, l'ebbrezza della speranza rinfiammava rapidamente i loro cuori, e giunsero a tale, che prima ch'egli terminasse esclamarono ad una con tutto l'entusiasmo della letizia: La grazia!!
Fausto si guardò intorno, e fece una smorfia. Era un salotto freddo ed inospitale, senza il posto della signora, il suo angolo, la sua nicchia dove un amico può sederle accanto, presso il suo tavolino, e i suoi lavori, i suoi libri, i suoi giornali, i suoi albums e discorrere intimamente, sfogliando di qu
Non par vero che in quelle podesterie dimorassero Lelio e Fausto Socino a predicarvi le loro credenze avverse alla Trinit
Ed il presentarli anche quando non sono riesciti nevvero? soggiunse tutto umiliato il povero Fausto, che avrebbe voluto ritirare il suo. Come vede... rispose la contessa accennando a lui. Ma lo disse ridendo per togliere l'amarezza a quell'ironia. Poi troncò lì quel discorso, presentò Fausto alle signorine Asting, agli altri conoscenti, e s'avviò per cercare il suo bicchiere.
La giovinetta ebbe un istante di esitazione, guardò Roberto, ch'era serio, impassibile; poi si lasciò condur via dal suo ballerino. Ecco Fausto e Margherita dicevano gli spettatori ammirando la elegantissima coppia.
E due ore dopo, Fausto l'avrebbe riveduta col solito sorriso sulle labbra, e se c'era stata una tempesta, non ne avrebbe saputo nulla. Ed egli voleva saperlo, voleva sorprenderla quella tempesta che rispondeva in un altro cuore alla tempesta del suo.
Da due, tre, dieci persone, la contessa s'intese dire che era arrivato Fausto, il più celebre dei tenori viventi, che cantava una sola stagione dell'anno al Covent-Garden o a Pietroburgo, ed in due mesi di trionfi e di gloria, si faceva una rendita da principe. Tutta Recoaro era agitata dalla speranza di udirlo. Canterebbe?
Tuttavia la Contessa provò un sussulto al cuore a quella confessione. Ma le signorine Asting si mordevano le labbra come per reprimere una voglia di ridere che non avevano, e lei rispose: Ah! allora la compiango. Perchè? domandò Fausto. Perchè è capitato qui dove siamo tutta gente prosaica. Non credono all'amore? Sì; ci crediamo, come alla febbre; e consigliamo il chinino.
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