United States or Bangladesh ? Vote for the TOP Country of the Week !


F. P. Francesco Priuli, 1562 a 1563. Un'altra moneta della zecca di Cattaro, anzi la più bella o, per meglio dire, la meno brutta che vi si battesse, fra quelle da me effettivamente vedute, credo opportuno collocarla, in via d'appendice, nella categoria de' quattrini, non potendo essa entrare per lo scarso suo intrinseco in quella de' mezzi grossetti, per il peso eccedente e per esser di lega in quella de' follari di rame.

Ma, dovendosi determinare se questo remedio è espediente, bisogna discorrere d'altra maniera. E prima, che beneficio genera universalmente al Regno. Secondo, che disordine può causare effettivamente. Terzo, se si può dare remedio a' detti disordini.

Un’altra specie di pena viene da taluni classificata, impropriamente, in questa categoria. Tale pena sarebbe quella risultante dal così detto: diritto del talione, che preso alla lettera, consisterebbe effettivamente nel fare subire al colpevole la mutilazione di quel membro che deliberatamente troncò o rese inservibile al suo simile.

L'impero si propose di compensare le spese in necessario aumento con un progresso anche più vivo dell'economia. Un tale sistema non si condanna con l'allegazione di alcuni grandi numeri. Noi piuttosto domanderemo: il benessere del popolo è davvero cresciuto più prontamente che non il carico dello stato? e le enormi spese pubbliche sono state effettivamente produttive?

Sennonché, qualora la terminazione surriferita avesse effettivamente avuto esecuzione, sarebbe molto difficile che non si fosse conservata fino a noi alcuna moneta di Modon o di Coron, battuta sotto Pietro Gradenigo e sotto i costui successori fino ad Andrea Dandolo. Eppure a nessun pezzo di Pietro Gradenigo, di Marin Zorzi, di Giovanni Soranzo, di Francesco Dandolo e di Bartolomeo Gradenigo non puossi applicare il nome di tornese; dal disegno prender argomento a tenerli altrove battuti che nella zecca di Venezia. Escludendo il ducato d'oro che si possede di que' dogi, le monete conosciute di Pietro Gradenigo sono le seguenti: il [I[piccolo]I] coniato la prima volta da Sebastiano Ziani sul modello de' denari imperiali, il [I[grosso]I] cuso primamente da Enrico Dandolo, il [I[marcuccio]I] di bassissima lega che pure avea dato fuori il doge vincitore di Costantinopoli, il doppio[I[ quartarolo]I] e la sua unit

Come mai? Non è facile immaginare il saccheggio della speculazione nei bilanci della guerra. Partite di cavalli e di muli pagate effettivamente la met

E, perché, come si è detto, si è concesso esservi esito di robbe di milioni sei per fuora, quali si pongono per introito, non occorre disputare se sia o non vero, ma solamente se effettivamente l'introito vi viene o, venendovi, bisogna ritrovar l'esito.

La Restaurazione commise nel campo ecclesiastico i suoi errori più gravi, per quanto anche qui la colpa della corona fosse assai inferiore all'accecamento dei suoi fanatici amici. I vescovi dell'antico regime erano gente mondana, inclini alcuni al giansenismo, altri all'enciclopedia, ma legati alla terra dai possedimenti fondiari e dalle parentele patrizie, e perciò patrioti; e vigilavano gelosamente sui diritti dell'episcopato nazionale. In seguito Napoleone fondò il nuovo stato ecclesiastico, cioè una classe d'impiegati senza averi, e parve che effettivamente avesse raggiunto il suo scopo, pubblicamente noto: «il papa raccoglier

E quando anche molti degli elettori effettivamente tenessero il principe per un pazzo, non per questo il Journal des débats era autorizzato alla disperata invettiva: «la Francia gioca, la Francia vuol giocare!». L'opinione degli elettori giungeva in sostanza a dire: «noi giudicavamo ogni possibile forma di monarchia come più salutare di questa repubblica»: e chi ha il coraggio di tacciare di stoltezza un tale convincimento?

Ogni rapporto con un giovine così chiuso tornava un po' imbarazzante alle nature semplici, graduali, come per esempio il bravo vescovo Wessenberg. Chi guardava più sotto, come il generale Dufour, ravvisava, dietro il riserbo tranquillo e dolce, una perseveranza ferrea; e non tardava a sperimentare, che il principe era effettivamente quello che lo zio chiamava un homme carré, e che l'arditezza dei suoi disegni faceva equilibrio con la tenacia della sua volont