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Aggiornato: 29 giugno 2025
« Alle quali parole, santo padre, tutti levatisi a rumore gridarono: Vogliamo le mogli, vogliamo le mogli: Sigofredo ha meritata la morte; uccidiamolo, onde serva di esempio ad ogni altro che, col pretesto di religione, venisse a diffamare gli ecclesiastici e le donne loro ».
Gli storici ecclesiastici che si sono occupati di Giuliano, appartengono tutti, escluso il solo Rufino, al secolo successivo a quello di Giuliano.
Ora, voi sapete il resto, che è storia: rivoluzione, guerra civile, Costituzione, esigenze del Parlamento, incameramento dei beni ecclesiastici, espulsione dei gesuiti... tutto per assicurare ad un bimbo intruso¹ la successione della corona che mi era dovuta. Questo guazzabuglio, come di ragione,
Certo, gli storici ecclesiastici ci narrano alcuni episodi, da cui risulterebbe giustificata la taccia di persecutore attribuita a Giuliano. Ma, non bisogna dimenticare che quegli storici scrivevano un secolo dopo la morte di Giuliano, quando la leggenda si era gi
Giunto alla fine, egli si aspettava una grandine di vituperi, o per lo meno una patente di bestia in tutte le forme, come gli era avvenuto di riceverne spesso da' suoi superiori ecclesiastici in circostanze di molto minore importanza.
L'anno appresso , vittorioso giá Arrigo in Germania convoca in Vormazia una dieta di signori feodali e di ecclesiastici inquietati in loro sedi e lor vizi; ed ivi annullano l'elezione giá riconosciuta di Gregorio VII, e lo scomunicano. Chiaro è; l'iniziativa degli eccessi venne qui dall'imperatore, e dagli amici degli abusi. Ad ogni modo, qui si vede per chi stava l'opinione universale.
Infrattanto, il futuro segretario generale del ministero per gli affari ecclesiastici s'inebbriava della contemplazione di Bambina. Ella era più bella della madonna di Sassoferrato, cui somigliava. I suoi capelli, un po' in disordine, le cadevano sul collo e sul petto, cui un fazzoletto mal fermo lasciava intravedere.
È una compagnia composta di nobili e di ecclesiastici romani, che esercitano verso i condannati a morte l'ufficio di confortatori. Essi andavano alle Carceri Nove per cominciare le loro funzioni.
Don Domenico era l'amico ed il confidente di due potenze: il ministro degli affari ecclesiastici, il confessore del Re. Egli provvedeva di vescovi il ministro che s'intendeva col confessore, e costui li faceva approvare da S. M., nel cui nome erano proposti alla Santa Sede. Ciò spiega l'importanza di Don Domenico e la sorgente della sua fortuna.
Con larghe offerte si fecero pratiche per avere allo insegnamento della Letteratura il Marmontel, delle Matematiche il Lagrange, della Fisica lo Spallanzani, dell’Astronomia l’Oriani: più oltre non poteva andarsi, ed il Caracciolo vi si spinse con lo ardore di un riformatore; ma le pratiche riuscirono infruttuose; e fu somma fortuna che il Piazzi si decidesse a lasciar la sua Valtellina per la Sicilia, ove fu compagno ad altri ecclesiastici del Continente italiano quali il Salvagnini da Padova e P. Michelangelo Monti da Genova.
Parola Del Giorno
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