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Aggiornato: 29 giugno 2025
Sotto il Direttorio circa otto milioni di cattolici erano spontaneamente rientrati nel grembo dell'antica Chiesa; tanto la separazione della Chiesa dallo stato contraddiceva alla tradizione dell'onnipotenza statale. L'ordinamento sommamente aristocratico dell'antica Chiesa gallicana era cresciuto insieme con l'antico regime troppo strettamente, perché l'usurpatore potesse rifarla a nuovo ai propri fini. Tanto meno l'assolutismo poteva convocare un vero concilio nazionale o tollerare nella Chiesa un sistema rappresentativo. Bonaparte dichiarò: «il popolo abbia una religione, e questa religione sia nelle mani del governo»; per questo fondò una Chiesa di stato, di cui il papa e il monarca si dividono il dominio in parti uguali. A mano a mano le nuove diocesi e tutti gli uffici ecclesiastici furono assegnati alle recenti nomine; il clero fu stipendiato dallo stato senza alcun diritto o ragione sui beni ecclesiastici depredati; posti i seminari sotto la sorveglianza dello stato; il matrimonio ridotto un contratto civile; eppure, ciò non ostante, l'autorit
Ildebrando immaginò di levar la Chiesa a prima potenza della terra; e per toglierla affatto dalla sudditanza degl’imperatori, che per vero con le investiture dei benefizi ecclesiastici si erano arrogati un diritto che ad essa spettava, egli solo voleva esser detto re dei re, signore de’ dominanti. Ma gl’imperatori, presumendo di avere ereditato la potest
Ma pur troppo don Augusto Leti saliva rapido la scala degli uffici ecclesiastici, e divenuto vicario d’Orvieto con in vista la nomina a vescovo, volle ancora il nipote con sé. Lo riebbe infatti, e cominciò ad esortarlo con paterna dolcezza che, non avendo beni sufficenti per vivere gentiluomo, si facesse prete o alla peggio soldato, e onorasse la famiglia nella maniera di suo padre.
Ed i cavalieri e gli ecclesiastici, schierati in due file, lo salutano profondamente. Indi i valletti tolgono le brocche ed i bacini d'argento dalle credenze e danno l'acqua alle mani. Dopo ciò, ciascuno si siede al suo posto. Ora, quale non fu la sorpresa di Baccelardo quando, al lume sfolgoreggiante degli odorati doppieri, in quel possente principe riconosce Guiberto, il priore di Nostradonna di Lacedonia? Stette lì lì per darsi a conoscere. E forse l'avrebbe fatto, se non si fosse avveduto che Guiberto, sedendogli di fronte, aveva dovuto gi
La erudizione del bravo letterato palermitano può ora ammirarsi nella Biblioteca, della quale egli fu per lunghi anni attivo impiegato e, come l’Angelini, consigliere sapiente di quanti la frequentassero. Quel che risulta dai verbali delle riunioni è questo: che per ventisei anni (1777-1803), meno brevi intervalli, essa attese ad illustrare le vicende della chiesa in Sicilia e delle chiese siciliane, e quelle delle lettere: punto di partenza per aggiunte e correzioni alla Sicilia sacra del Pirri e alla Biblioteca sicula del Mongitore. Perciò, quasi tutti ecclesiastici i cooperatori. Lunghe le loro memorie, inesauribili in una sola seduta, alcune protraentisi per cinque, sei, non sappiamo se tra la fissa attenzione di tutto l’uditorio, ma certamente con utilit
E Bonaventura, frattanto, col suo segreto chiuso nel cuore, portava la catena ch'egli medesimo s'era imposta votandosi agli ordini ecclesiastici, e corrucciato di quella immobilit
«Deo gratias!» disse questi facendosi oltre diritto, verso la parte onde veniva la voce del signor Fedele; ma vedendolo qual era «che fatto è questo sclamò, che ti veggo scompigliato a codesto modo?» Il frate dava del tu a tutti, salvo che agli ecclesiastici più vecchi di lui. «Eh! padre rispondeva l'altro, ella viene in casa a un ospite sventurato!
Si rileva da qui che la grazia volevasi in perpetuo e per tutte le famiglie dei sanitarî, degli ecclesiastici e degli inservienti: privilegio che non aveva esempio nel genere. S. Eminenza esaminò la cosa e concesse¹²⁹ ma S. Maest
Nel nostro lungo viaggio a traverso l’Isola, il quale da Palermo a Messina non è stato meno di 150 miglia e mezzo tedesche, noi abbiamo potuto incontrare forse tre o quattro lettighe, solo con alti dignitarî ecclesiastici in giro per le loro diocesi»²³⁸. ²³⁸ Wanderungen, p. 338.
Queste cifre sono officiali; ma vanno controllate medesimamente che quelle del censimento del 1774, nel quale per un malinteso interesse delle loro chiese, i parroci fecero riveli per 216,000 anime, compresi i sobborghi di S. Lucia e di S. Teresa, dei Colli e di Bagheria, ed esclusi 6000 ecclesiastici: rivelo così sorprendente da eccitare i patriottici ardori del Villabianca, che esclamava: «Faccia Dio onnipotente colla sua infinita beneficenza portare avanti siffatto aumento costantemente nell’avvenire, e un anno miglior dall’altro, a gloria del suo servizio ed a vantaggio di essa metropoli!». Così i parroci potevano di buona fede nel 1774 far credere al loro ordinario, Monsignor Filangeri, stragrande il numero delle anime commesse alle loro cure; e nel 1798, forse accortisi dell’errore di ventiquattr’anni prima, o forse insospettiti della fiscalit
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