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Essendo abituato nel mio paese a figurarmi un fattore come un uomo di maniere piuttosto rozze e dure con alti stivali e speroni, col frustino in mano e la bestemmia sul labbro; un economo in tonaca da frate, colle maniere di un santo, mi sembrò qualcosa di straordinariamente originale.

Un poeta a considerare quel pianto sotto quelle ciglia irsute scendere per un viso adusto e di dure sembianze, quale era quello di Ghino, avrebbe súbito trascorso col pensiero ai versi di Omero, nei quali egli paragona il pianto di Agamennone «.......... a cupo fonte, Che tenebrosi da scoscesa rupe Versa i suoi rivi........... ¹» ¹ Iliade, Libro 9.

Povera ma ricca di cuore e di generosi sentimenti la biondina consumava i suoi giorni nel lavoro e nelle cure che esigeva il cadente padre suo e quantunque spesse volte si vedesse costretta a dure privazioni non bastando i tenui guadagni a supplire ai tanti bisogni, pure nella sua povert

Aveva chiesto di parlare con un avvocato, e non avendolo ottenuto si era sfogato con parole dure contro la giustizia. Più volte in un giorno chiamava i guardiani per domandar loro se era venuto l'ordine di scarcerazione; udendo le risposte negative s'accigliava e fremeva. Misurava in lungo e in largo la sua cella, con le mani strette sul dorso, il capo chino, lo sguardo fisso e duro.

Anche Roberto, d'ordine superiore, forse per riguardo alla famiglia degli Squirace, forse per zelo di qualche assiduo cortigiano e commensale del duca, era stato inviato in Calabria: e in una delle più dure prigioni: nella prigione di *. Enrica, dunque, domandava di tanto in tanto notizie della bambina.

L'aula vasta, fredda, grigia, nuda di arredi; sulla parete scialba il simbolo della giustizia e della misericordia, il Cristo; di fronte il ritratto del re; tavoli e sedie, roba vecchia, triste, dalle linee dure ed angolose. I giudici, cuori morti, anime fatte pietra, impassibili, indifferenti; la figura pallida e severa del pubblico accusatore, destinato alla eterna parte del carnefice morale; i giurati, gente per lo più ignorante, spesso insensibile, talvolta crudele: di sopra a tutti costoro la idea alta, pura, sublime della legge e contro la legge, fuori di essa, contro lo Stato, contro la societ

Ma Lucertolo la teneva stretta con le sue dita, forti come tenaglie, e che le si ficcavano nelle carni floride, dure, prosperose. Lasciatemi! diceva la ragazza con voce soffocata, cercando divincolarsi con sforzi disperati da quella stretta. Ti lascio! rispondeva Lucertolo, mettendosi dinanzi a lei in atteggiamento umile e supplichevole. Ti lascio ad una condizione!

E tanto piú che le discordie non sogliono essere altro che invidie; e le invidie sono il vizio piú pervertitore delle menti; e le menti pervertite non sono piú bastanti alle dure imprese d'indipendenza. Il vedremo registrato qui; e il vedemmo, in natura, altrove.

Tu leggi, e due altri passeggiano, come in una caserma, o lungo un corridoio, o nel cortile, con le braccia sulla schiena, battendo i tacchi, scombussolandoti il pensiero col tremuoto dei piedi. Tu leggi, ed ecco un animale che si sveglia di soprassalto, con dei versi in bocca: Me non nato a percuotere Le dure illustri porte, Nudo accorr

Proseguendo il cammino, si entrò in una vasta baia, le cui rive erano abitate da una forte tribù, armata di lunghi archi, e spade di legno di palma, dure, pesanti come il ferro, e tanto affilate da poter tagliare il cuoio delle corazze, e perfino la lamiera degli elmi, come se fossero state d’acciaio.