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Aggiornato: 15 giugno 2025


71 Le navi de' pagani, ch'avanzaro dal fuoco e dal naufragio quella notte, eccetto poche ch'in fuga n'andaro, tutte a Marsilia avea Dudon condotte. Sette di quei ch'in Africa regnaro, che, poi che le lor genti vider rotte, con sette legni lor s'eran renduti, stavan dolenti, lacrimosi e muti.

Crede Turpin che per Ruggier restasse, che Dudon morto in pochi colpi avria: mai, qualunque volta si scoperse, ferir, se non di piatto, lo sofferse. 82 Di piatto usar potea, come di taglio, Ruggier la spada sua ch'avea gran schena; e quivi a strano giuoco di sonaglio sopra Dudon con tanta forza mena, che spesso agli occhi gli pon tal barbaglio, che si ritien di non cadere a pena.

80 che i navili che d'Astolfo avuti avea Dudon, di buona gente armati, e che la sera avean questi veduti, ed alla volta lor s'eran drizzati, assalir gli nimici sproveduti, gittaro i ferri, e sonsi incatenati, poi ch'al parlar certificati foro, ch'erano Mori e gli nimici loro.

78 S'impetrar lo potrò, vo' che 'l suo nome, inanzi che segua altro, mi palese; e così domandollo: e seppe come era Dudon figliuol d'Uggier danese. Dudon gravò Ruggier poi d'ugual some, e parimente lo trovò cortese. Poi che i nomi tra lor s'ebbono detti, si disfidaro, e vennero agli effetti.

43 Lasciollo andar con sua licenza Carlo, ben che ne fu con tutta Francia mesto; ma finalmente non seppe negarlo, tanto gli parve il desiderio onesto. Vuol Dudon, vuol Guidone accompagnarlo; ma lo niega Rinaldo a quello e a questo. Lascia Parigi, e se ne va via solo, pien di sospiri e d'amoroso duolo.

Dudone e Astolfo che levati sono, ben che Dudone abbia gonfiato il viso, e Sansonetto che 'l bel colpo ha fatto, adosso a Orlando son tutti in un tratto. 52 Dudon con gran vigor dietro l'abbraccia, pur tentando col piè farlo cadere: Astolfo e gli altri gli han prese le braccia, lo puon tutti insieme anco tenere.

76 Grida che si ritiri ognun da canto, spinge il cavallo e fa sentir gli sproni. Ruggier cent'altri n'avea uccisi intanto, e gran speranza dato a quei prigioni: e come venir vide Dudon santo solo a cavallo, e gli altri esser pedoni, stimò che capo e che signor lor fosse; e contra lui con gran desir si mosse.

Fu mirabile ancor, che vele e sarte e remi avean, quanto alcun legno n'abbia. Non mancò al duca poi chi avesse l'arte di governarsi alla ventosa rabbia; che di Sardi e di Corsi non remoti, nocchier, padron, pennesi ebbe e piloti. 29 Quelli che entraro in mar, contati foro ventiseimila, e gente d'ogni sorte. Dudon andò per capitano loro, cavallier saggio, e in terra e in acqua forte.

79 Avea Dudon quella ferrata mazza ch'in mille imprese gli diè eterno onore: con essa mostra ben ch'egli è di razza di quel Danese pien d'alto valore. La spada ch'apre ogni elmo, ogni corazza, di che non era al mondo la migliore, trasse Ruggiero, e fece paragone di sua virtude al paladin Dudone. Schermiasi, ovunque la mazza calasse, or ribattendo, or dandole la via.

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