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Ecco, quando la Duchessa era sola e passava accanto, la cosa mutava affatto. Non gli rincresceva allora di procedere franco, di farle un saluto profondo...; non era forse lei la sua vera padrona, la signora d'Astianello? La cosa era assolutamente diversa. Milla, quando vedeva Drollino, rispondeva cortesemente al suo saluto, ma non gli parlava.

C'era la duchessa colla sua aria grave e severa, creata apposta per far la parte di carabiniere. Essi non ne volevano sapere. Non ci trovavano gusto, non ci trovavano e meno di tutti la Giulia, che forse ci soffriva anche per un po' d'invidia.

Anche povera, relativamente sarebbe stata fiera di essere la duchessa di Casalbara. Bisognava risolversi, parlare, confessarle tutto. La prima notizia, inaspettata e che rendeva improvvisamente, grave la sua condizione finanziaria, era stata comunicata al Casalbara da una lettera del Kloss.

Giovanissimo, aveva sposato una damigella più attempata di lui, ma di una bellezza meravigliosa. La madre della giovinetta era una camerista tedesca della duchessa di Modena, ed il padre era, susurravasi, una societ

Vide che ella camminava a canto del Coniglio bianco, che la stava occhiando, affissandola in faccia con un certo fare inquieto e timoroso. "Bellissimo," rispose Alice: "dov'è la Duchessa?" "St! st!" disse il Coniglio a voce bassa, e parlando in fretta. Riguardò ansiosamente intorno a lui, ed alzandosi sulla punta de' piedi, bisbigliò all'orecchio della fanciulla, "È sotto sentenza di morte."

Faceva il possibile onde persuadere gli astanti d'essere al fatto di quanto costituisce la difficile arte dell'allevamento equino, ma le sue cognizioni in proposito, limitate al dispendioso , ma ristretto dilettantismo dei più dei giovanotti eleganti, non impedivano che ogni tanto gli scappassero detti certi maestosi strafalcioni, che la Duchessa aveva per vangelo, ma che sortivano un ben altro effetto presso gli altri. Qualche sorrisetto spuntava qua e l

Non sono in casa per nessuno, avete capito? E come il cameriere si era inchinato a quegli ordini pronunziati con voce breve e concitata, la duchessa di Neli si lasciò cadere sulla vénitienne. Una mezza luce filtrava delle stuoie abbassate ed il raccoglimento era tutt'intorno profondo.

Ma in mezzo a tante speranze e a tanti sorrisi, quando più nessuno tremava per lei, Lalla moriva, colta quasi a tradimento da una febbre spietata. Tutto ciò che mente e cuore umano potevano ideare per trattenere una creatura sulla terra, tutto ciò fu fatto, fu tentato, ma inutilmente; e pochi giorni dopo che la duchessa Maria con Prospero erano arrivati a Nervi non c'era più da poter sperare che in un caso o nella provvidenza divina. I medici parlarono chiaro, senza ambagi, senza piet

Non contento di Parma e Piacenza, poco dopo il Papa armeggia per procurare al medesimo suo indegno figliuolo la duchessa di Milano, e sottilmente arguto insinuava pei suoi negoziatori a Carlo: «a te disdice chiamarti conte, duca, e principe, Cesare sei; non le molte provincie, ma i grandi vassalli hanno da formare la tua forza: dacchè mettesti le mani sul Milanese non godesti un'ora di bene; che tu lo renda al Re Francesco non si consiglia, però che questi dopo il primo pasto avrebbe più fame che pria delle terre italiche; ma anco lo devi serbare per te, considerando come cotesto acquisto ti abbia fruttato nemici molti e poderosi, i quali ti stimano insaziabile dei domini altrui: se vuoi, che il mal sospetto cessi, fa una cosa, d

E ciò in parte era anche vero. Ma ahi! in piccola parte soltanto. E così? domandò ella a donna Livia. Il conte è pronto ad assecondarci, rispose la duchessa: se otterremo il nostro scopo, sar