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Vedete, signora, sclama infine una sera il mio vicino impazientato, voi m'inasprite. Vi domando scusa, ma voi non osservate che la superficie. Voi non vedete in tutto ciò che un signore il quale recita, bene o male, un discorso innanzi a qualche centinajo di suoi colleghi, i quali conoscono gi

Poi, quando fummo nel bosco, egli scelse con molta cura i ramoscelli che gli occorrevano e cominciò piano piano a costruire la casa per il grillo. Faceva le legature con piccoli vincigli di solide stoppie; mentre lavorava, mi domandò:

Le conseguenze dell'azione dell'uomo di stato furono bilanciate da uno sgarrone massiccio: l'imperatore domandò la Savoia, stata gi

Gli domandò della sua salute; nulla del perchè non s'era fatto più vivo.

Voi parlate del Ruskin come d'un liquore, osservò la contessa Lombardi sorridendo. È vero; ma io preferisco il cognac, rispose Paolino. Il fatto è che le straniere sono innamorate. E di chi? domandò Fausta. Di me, contessa! affermò Paolino trionfante. Gli uomini risero. Ma sai tu chi è il Ruskin? domandò il conte Priùli. No; non l'ho mai letto.... È naturale, disse il Priùli.

Di cioccolata? domandò Filippo ridendo. No, un bel bambino vivo, disse Loredana. Filippo, che gi

Ciò era più che naturale a quella virtuosa donna; ella non poteva che comportarsi così. Ma ora io ti domando cosa si abbia a fare?

No, no, riprese Rosen, vi ho passati alcuni mesi nella mia infanzia, e non è veramente un soggiorno dispiacevole, ma io non domando che di morirvi.

Perchè, madama, mi fate voi queste confessioni, cui non vi domando? Perchè, conte, voi vi siete ingannato quando avete portato su me degli sguardi che mi offendevano. Forse, io fui imprudente. Io mi lamentai, io mostrai, più che vero non era, allontanamento per lo sventurato che si disperava nelle spire della gelosia... Ve ne domando perdono.

Si tacque per un poco: poi domandò languidamente, e con perfida malizia: Non ho diritto anch'io a un po' di felicit