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Aggiornato: 11 giugno 2025


Tra le cose infinite che cospirarono a spingere il Malumbra a quel suo tristo mestiere, ci siam dimenticati parlare dell'organo della curiosit

Stefano irato aveva dimenticati i privati affetti, Stefano trionfante chiese di Bianca, non vedendola muovergli in contro, e dividere seco l'esultanza della vittoria. Udì che era presso a morte, e parve turbato commoversi, e volle vederla, ma come inoltrò il piede in quella stanza di pianto, e scoprì Anselmo a canto a quel letto, ripigliando la natìa fierezza stette, lo sguardò con un amaro sorriso che annunziava il tripudio della crudelt

Pareva non potessero distogliere gli occhi da quella persona, vero modello della forza e del coraggio. Il difetto dell'occhio spento era, oppure sembrava, in quell'istante quasi impercettibile. Bisogna confessarlo, in quel momento i nostri cari, non men belli e non men coraggiosi, Attilio e Muzio, furono dimenticati dalle nostre eroine. Così è più forte di noi questa nostra debole natura umana.

Tutto lo diceva; i dolci lamenti di lei per la sua freddezza, le rare risposte, i fiori dimenticati, quella dedica appassionata che egli non si era menomamente curato di aggiungere al ritratto, e la taccia di esagerata, nella quale parola Marta rivedeva Alberto tutto intero. Egli non aveva amata neppure Elvira; non ricordava nulla, non aveva capito nulla.

Credo, diss'egli dandoli alla madre, che ieri sera tu li abbia dimenticati in carrozza quando venni a prenderti alla ferrovia. Sono appunto un paio di guanti che stamane ho fatto tanto cercare alla cameriera, disse la duchessa gittandoli in una coppa di Sassonia. Donna Camilla fissava con rammarico quei guanti.

Stava, come prima di conoscerla, lunghe ore alla finestra, con lo sguardo fisso sulla finestra opposta, ma i vetri non si aprivano, non una piega delle tende si moveva, i fiori del vaso appassivano dimenticati. Non sapeva che fare; si annoiava come non si era mai annoiato; qualunque più piccolo rumore lo faceva sperare; ma nessuno veniva.

Debbo dirti chi sono io, cominciai sorridendo, e come ho vissuto fino al giorno del nostro incontro. Io ne ho il dovere, ma ti parlo piuttosto per desiderio d'una piena confidenza, che per stimolo di soddisfazione ad un obbligo. Sai che io ho perduto mia madre a vent'anni e che d'allora, fino all'altra dolorosa scomparsa di mio padre, io sono stato sempre con questi, accompagnandolo in tutt'i suoi viaggi per l'Italia e fuori; ma non sai quale notevolissima influenza sulla mia indole abbia esercitato questo genere di vita. Mio padre, vecchio colonnello di cavalleria, era di quegli uomini maravigliosi che han conosciuto l'entusiasmo e che, dopo essere stati eroi in tempo di guerra, non s'eran dimenticati d'essere onesti in tempo di pace. Per me aveva una benevolenza sollecita, e io credo d'aver destata in lui compassione non meno che affetto; ero esile, gracile, e presso l'uomo che aveva scritta la propria storia a colpi di sciabola, parevo un virgulto, non abbastanza bello per essere interessante e non abbastanza interessante per essere perdonato della sua gracilit

«Ma il marchese Diego dopo alcuni giorni pareva aver dimenticati i suoi giuramenti: si erano incontrati una sol volta, ed egli si era mostrato freddo, annoiato, rispondendo alle sue smanie, alle sue suppliche di non abbandonarla, con delle beffe, parole insultanti, e persino con delle minaccie...

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