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Aggiornato: 25 maggio 2025


Intanto la Madonna dei sette dolori formava la delizia di tutti i devoti, e perfino prete Barnaba, sospirando bensì un poco, se ne dichiarava soddisfatto. E ancor oggi dall'altare, quando prete Barnaba dice la messa ogni mattina, quella Madonna addolorata sembra sorridere un sorriso strano, più umano che divino per verit

La bicocca a canto al palazzo, gli stracci e gli sbrendoli che si mettono ad asciugare in fianco ai marmi preziosi, il pergolato di vite intorno alla Madonna dei Traghetti, coi gondolieri devoti che la adornano di fiori, vi accendono il fanaletto, e siedono bestemmiando ai piedi dell’altarino, sono tutte bizzarrie veneziane che armonizzano coi suoi prospetti, coi suoi odori, col lusso dei suoi edifizii e le rovine delle vecchie abitazioni.

«CAP. I. Nell'anno del Signore 1538, alcuni devoti Christiani vedendo che molti poveri, li quali o per la loro povert

Dura lezione, ma una lezione necessaria: avrebbe reso attenti i preti a non abusare del luogo santo; a non servirsi della religione, impasto d'infinite bugie, per tenere il popolo schiavo, supinamente schiavo dei ricchi: li avrebbe resi attenti, che neppure la chiesa concedeva loro sicurezza; che l'idea anarchica sa penetrare financo nel tempio e non si arresta neppure davanti all'altare; e i devoti avrebbero incominciato ad evitare le chiese, ora che queste offrivano loro simili doni.

Ei quì di vimi rusticani un tetto Per compose; e non usate piume, Ispide paglie gli prestavan letto, Mentre Febo nel mar chiudeva il lume: Furono i manti suoi bigio negletto; I cibi l'erba, le bevande il fiume: E di mille infelici a devoti, Umil pregando, egli adempieva i voti.

Qui andaron al tinel, dove parate son le vivande, ed altro ch'uova sode! Pasticci si vedean, marmite piene, zuppe, salvaticine ed ogni bene. Qui stava Berta dal gran piè, consorte del conte Gano ne' secondi voti; Baldovin figlio, e della nera sorte due frati grassi, in cèra assai devoti, che facevan crocioni in sulle torte.

Rassicuratevi dunque; ma badate: le condizioni d'armonia, di concordia civile, delle quali andiamo alteri e che darebbero al nostro risorgere un carattere perduto in Francia e minacciato in Inghilterra, non dureranno se non ad un patto: che siate antiveggenti, giusti, devoti al progresso comune, come le classi operaje sono pazienti, tolleranti, devote alla Patria più che ai loro vantaggi materiali. Ogni diffidenza non meritata irrita chi ne è fatto segno: ogni accusa come quelle che, vergognando per chi le scrisse, abbiamo citate, infonde inconscia una amarezza nelle anime che può produrre gravi effetti più tardi: ogni perenne oblìo dei diritti creati da sacrificî compiti a una classe di fratelli, può suscitare in essa il pensiero di conquistarli colla forza, cieca sempre e travalicante oltre il segno. Pensateci. Al noncurante egoismo degli agiati di Francia, all'imprudenza d'un sistema col quale i vincitori d'un giorno negarono al popolo che aveva combattuto per essi il programma politico ed economico conquistato, è dovuta gran parte dei traviamenti e delle esagerazioni che lamentate e lamentiamo con voi: abbandonata e delusa, la classe artigiana seguì per diverse vie quanti agitatori, repubblicani o dittatoriali, furono ad essa più larghi di speranze e promesse. Gli operaî italiani hanno da ormai cinquant'anni dato l'obolo e il sangue a quanti nobili tentativi vi guidarono al possesso di quanti diritti di elettorato, di stampa d'ufficî or voi possedete: non lo rammentano adesso perchè vedono tuttora mutilata l'Unit

Gl'imperatori e i re la fan da devoti per meglio corbellare i gonzi; essi mantengono e sorreggono il prete per ragioni di convenienza, ma sanno come me benissimo: un chercuto essere un impostore. Il credito del gesuitismo va in ragione inversa del progresso umano.

Alcuni devoti cantavano le preci dei morti con aria distratta, ma il mio caro Bitto seguiva il corteo in attitudine di profonda tristezza. Il testamento nominava l'Agata erede di tutta la sostanza, assicurava alla vedova una rendita vitalizia, destinava a me l'orologio del defunto in ricordo, e fissava alcuni piccoli legati a parenti lontani e ai domestici.

Oh , un coltello (parlava l'impetuoso Ottorino Borro). Quand'io feci il passaggio oltremare intesi come nella Siria viva un gran principe; lo chiamavano il Veglio della Montagna e tiene ai suoi cenni uno stuolo di bravi, devoti a ogni prova, che han nome gli Assassini. Vuole egli disfarsi di qualche nemico? castigare un oppressore? dice a un Assassino: Va e ammazzalo». L'Assassino va e va, gira l'Asia, gira la cristianit

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