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Aggiornato: 18 maggio 2025
Tornai all'albergo poco prima della mezzanotte e siccome splendeva la luna, e le notti di luna, benchè in quelle straduccie non penetri la luce dell'astro d'argento, Toledo non è illuminata, così dovetti camminare poco meno che a tastone come il ladro nella casa del delitto.
Durante questa prima epoca, il Pacini si trovò sempre di fronte quell'inarrivabile colosso, la cui altezza nessun maestro dell'epoca ha potuto raggiungere Gioachino Rossini. L'autore degli Arabi nelle Gallie e della Niobe, malgrado una originalissima tempra di ingegno, doveva necessariamente, per secondare il gusto predominante e in qualche modo farsi perdonare la propria audacia, seguire le orme più accette dello stile rossiniano. Nelle Memorie Artistiche vediamo ingenuamente espressa dal Pacini cotesta confessione. «Mi sia permesso far osservare, scrive egli, che quanti in allora erano maestri miei coetanei, tutti seguirono la stessa scuola, le stesse maniere, e per conseguenza furono imitatori, al par di me, dell'Astro maggiore.» Io però non convengo pienamente nell'avviso dell'illustre Pacini laddove dice che «nelle belle arti e nelle lettere ogni epoca segna un carattere proprio, di cui un solo uomo crea lo stampo.» A me pare che il concetto della parola epoca non sia stato mai determinato con precisione. L'epoca non rappresenta nello spazio del tempo che una cifra senza significato; ciò che d
L'almea, pallida per l'emozione, coll'jatagan insanguinato in mano, s'avanzò fino all'orlo del burrone e guardò giù. Nel fondo fra le roccie aguzze, scorse il deformato e straziato corpo della bella Elenka illuminato vagamente dai freddi e melanconici raggi dell'astro della notte. Rabbrividì e dette indietro. È morta! è morta!... mormorò ella con voce cupa. All
I suoi raggi rossastri apparivano ancora dal ciglio dei colli, che nascondevano bensì l'orizzonte, ma non il vasto padiglione di porpora sotto il quale veniva morendo la luce dell'astro. Bel sole! bel sole! disse Aloise, riaprendo le palpebre, e volgendo una languida occhiata a quello splendore di cielo. Come è bello il tuo morire.... ed il mio! Grazie, Mattei! Giuliani, grazie!
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