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Aggiornato: 25 giugno 2025
Stanotte non ebbi un momento di quiete..... Mi ritrassi a casa esaltato, per la serata musicale, che passai insieme a Voi, mia Regina! Mi fu siccome cosa di cielo!.. La Capinera, romanza che io vi feci, e che il noto amico mio egregiamente musicò, ebbe da Voi interpretazione sì meravigliosa sull'arpa, da lasciarmi estatico!.... L'arco del mio violoncello rimase paralizzato, quando il vostro delizioso arpeggio accompagnava: Declina il Sol morente Cade dal Ciel la sera, Canta soavemente Allor la Capinera: Nel cor, beato ascolto Di quella mesta il canto, Tutto é in quel suon raccolto Di volutt
L'Abissinia è un immenso altipiano che declina a nord-ovest, sostenuto verso il mar Rosso dalla catena detta Taranta.
Il sorriso ed il pianto L'esistenza è una cinica fiumana Che a ignoto mar discende! Oggi a foschi burron passa daccanto, Tra i fior domani d'un giardin risplende Sotto i raggi dell'alba, ed alla sera Rugge fra i massi d'orrenda scogliera! Quand'io ti strappo, o breve cartolina, Sento una stretta al cuore; Sento la giovinezza che declina; Penso che l'uomo tutti i giorni muore! Luglio 1876.
Vuole adunque per questo fiume l'autore disegnare la vita presente, la quale ottimamente dir si può simile ad un fiume; percioché, sí come il fiume corre continuo, sempre declinando, senza mai in su ritornare; cosí la nostra vita, dal dí del nostro nascimento, sempre e con velocissimo corso declina verso la morte, senza mai indietro rivolgersi.
Tu sogni una condotta, un bel villaggio Dall'esil campanile, a mezza china, Che si imporpori al raggio Del sol, quando declina; Ed io perdo il coraggio Nella frivola vita cittadina! E nei ridotti, ove s'affolla un mondo D'ubbriachi e di cretini, M'aggiro; e il volto mio cogitabondo Porta il riflesso d'inconsci destini...
Beatrice declina la faccia livida; si scioglie dallo amplesso del padre, si reca in collo il fratello giacente, e nel partirsi manda contro Francesco Cènci uno sguardo lungo un fulmine di disprezzo ch'ebbe potenza d'impietrire il sangue nelle vene a colui, che non temeva uomini, nè Dio.
È ver, ma nella rosa si nasconde la spina e la dama amorosa ne piange alla mattina. Scendiam al dolce lido ove declina il sole. Sciocchi, Amor troppo vuole, e cuor di donna è infido. O belle, udite, udite voci ch'urgono al vento. È del fiume il lamento per le valli romite. Oh ve' laggiù, sen' viene una gioconda armata. Le navi in sull'aurata poppa adergon verbene.
Parola Del Giorno
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