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Fra questa generale mala contentezza ebbe principio la spedizione contro la Russia. Meglio che vensettemila uomini partirono dalla Lombardia, entrante l'estate dell'anno 1812, sotto il supremo governo del vicerè, e quello secondario del generale di divisione Pino. L'esercito italico era giunto ildi luglio oltre il Niemen, e il vicerè si rallegrava in vedendolo, alla distanza di seicento leghe dall'Italia, in buona ordinanza e in florida salute. Ma ben presto cambiavasi l'aspetto delle cose. Le pugne continue e il freddo, che di giorno in giorno ingagliardiva, addecimavano le schiere italiane, a tal che il 13 di settembre, quando il generale Pino, che era rimasto al suo posto poco stante da Mosca, giunse con la sua divisione in quella citt

Suo padre s'allontanava per sempre dal paese, forse dall'Italia; il bambino riprendeva la sua strada, dopo un intermezzo di dolcezza e di gioia; andava incontro alla sua sorte, qualunque ella dovesse essere; e Nicla sentiva d'essere una intrusa, la signorina Nicoletta Dossena, una vicina di campagna, e nulla più, la quale non aveva alcun diritto non che a giudicare, nemmeno a chiedere e a sapere.

Il 2 dicembre mi trovavo per la sera a Suez in attesa degli altri componenti la spedizione, che vi dovevano arrivare direttamente dall'Italia a bordo del Sumatra, vapore di Rubattino. Con qualche ritardo, il giorno quattro, questo elegante bastimento sortiva infatti dal Canale e a mezzogiorno andava a dar fondo in rada, accanto al Messina, suo compagno destinato alla navigazione speciale nel Mar Rosso. Si ha diritto davvero di sentirsi fieri nel vedere bastimenti di così forte portata e inalberando la nostra bandiera, solcare ormai le onde di tutti i mari, e toccare con mano come possano competere con quelli delle più forti nazioni e vedere come forastieri d'ogni altro paese prescelgano i vapori italiani e ne facciano sempre molti elogi. Così l'Italia si far

Dell'istantaneo abbattimento, in cui col suo ascendente era riuscita a piegare il figlio, donna Laura pensò di dover trarre il partito migliore per raggiungere nel modo più sollecito e radicale il fine cui ella tendeva. La sera stessa, senz'ammettere alcuna dilazione, obbligò suo figlio a lasciare Arsizzo: sua cognata, la contessa Maria Luigia Polverari-Nathan, che si trovava a villeggiare dopo lunga assenza dall'Italia appunto in quei giorni a Bordighera, aveva scritto più volte pregando Alvise di venire a passare con lei qualche settimana: la partenza appariva dunque naturale e giustificata. Ed Alvise, un po' per incapacit

Vostro amicodisse vivamente Valancourt; «da quanto tempo è egli tale, per farvi obliare così presto l'amante? È egli vostro amico colui che vi suggerì di preferire Dupont? Dupont, che voi dite avervi ricondotta dall'Italia? Dupont, ch'io dico avermi rapito il vostro cuore? Ma io non ho diritto d'interrogarvi. Siete padrona di voi stessa; ma quel Dupont non trionfer

La posizione di Cesare dall'Italia, centro locale e politico insieme, era di gran lunga vantaggiosa; e Cesare uomo da valersene. Fu vinto dapprima in Africa dove non andò egli, ma vinse dovunque andò; e prima in Ispagna, onde tornato prese facilmente la dittatura, poi il consolato per cinque anni.

Della sua agitazione, dei suoi studi, della sua prigionia, del suo sfratto dall'Italia, dei suoi amori, della Rivista Internazionale del Socialismo ch'essa pubblicava con Costa, della nascita della sua Andreina, delle sue tribolazioni, della sua laurea di dottora, della sua unione con Turati, della sua malattia crudele, ma non la vidi più che nel '95, cooperatrice e collaboratrice della Critica Sociale.

Dall'Italia Napoleone doveva incominciare la sua marcia gloriosa per l'Europa ed aveva perciò bisogno di lasciar dietro di popoli amici.

Come nel restante d'Europa, cosí anche presso gli italiani, specialmente del Seicento, non mancano esempi di cieca imitazione degli antichi. Ma tutti siffatti esempi, considerati come poesia, sono tutti miserabilissime cose, dall'Italia liberata del Trissino e dalla sua Sofonisba giú fino alle pedanterie di minor momento.

Stefano dove abitava l'oratore di Francia. Pochi giorni dopo si presentava in collegio il solo ambasciatore persiano, colla formale domanda d'Ismaìl: che gli fossero mandati dall'Italia per la via di Sorìa maestri che gettassero artiglierie; e che la veneta armata tenesse occupato Baiezid nella guerra di mare presso alle coste della Grecia, mentre egli lo avrebbe chiamato a battaglia nell'Asia minore.