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Emilia, estremamente commossa, voleva ritirarsi. La badessa la prese per mano, la incoraggì, e la pregò di aspettare che suor Agnese fosse più tranquilla. Procurò di calmarla, ma la delirante non l'ascoltava, e guardando sempre Emilia, continuò: «A che servono dunque tanti anni d'orazione e di pentimento? No, essi non bastano a lavar la macchia dell'omicidio, dell'omicidio. Dov'è egli? dov'è? Guardate, guardate l

Tu vedi bene, dolcissima figliuola, che egli è cosí che della Chiesa mia, che è luogo d'orazione, n'è facto spilonca di ladroni: eglino vendono e comprano, e hanno facta mercanzia della grazia dello Spirito sancto.

Questo e molti altri difecti nascono dal cuore suo strecto, cupido e avaro. E' si può dire quella parola che dixe la mia Veritá quando entrò nel tempio, che egli vi trovò coloro che vendevano e compravano, cacciandoli fuore con la ferza della fune, dicendo: «Della casa del Padre mio, che è casa d'orazione, n'avete facta spilonca di ladroni».

In quel punto, il terribile spettacolo veduto da Emilia in una camera del castello le tornò alla memoria; guardando la signora Laurentini, si rammentò le ultime parole di lei, che la macchia d'un assassinio non poteva esser lavata da molti anni d'orazione e di penitenza, e si vide costretta di attribuirle a tutt'altra causa che al delirio: provò un orrore inesprimibile sembrandole di vedere un'omicida... ed infatti, tutta la condotta della Laurentini confermava questa supposizione; Emilia si perdè in un abisso di congetture, e non sapendo in qual modo chiarire simili dubbi, disse soltanto con parole tronche: «La vostra improvvisa partenza da Udolfo...» La monaca sospirò. «Tutte le voci che corronocontinuò Emilia... «la camera di ponente... quel velo di lutto... l'oggetto ch'esso cuopre, quando i misfatti son compiuti...» La monaca sclamò: «Come! ancora?» E cercando di sollevarsi, gli smarriti suoi sguardi parean discernere un oggetto. «Risorgere dalla tomba!

Dopo un esordio a guisa d'orazione, l'autore racconta gli avvenimenti della propria vita: Nato di umili natali nella citt

che vedi che nella casa mia, che debba essere casa d'orazione, e dove debba rilucere la margarita della giustizia e il lume della scienzia con onesta e sancta vita, e debbavi essere l'odore della veritá, ed egli v'abbonda la menzogna. Debbono possedere povertá volontaria, e con vera sollicitudine conservare l'anime e trarle delle mani delle dimonia; ed essi appetiscono ricchezze.

A questo modo sarebbe la casa mia casa d'orazione, abondando delle grazie e virtú loro. E perché essi nol fanno, ma fanno el contrario, posso dire che ella sia facta spilonca di ladroni, perché son facti mercatanti per avarizia, vendendo e comprando, come decto è.

Non fo cosí a questi perfectissimi che sonno gionti alla grande perfeczione, in tucto morti a ogni loro volontá, ma continuamente mi riposo per grazia e per sentimento ne l'anima loro; cioè che ogni otta che vogliono unirsi in me la mente per affecto d'amore, possono, perché 'l desiderio loro è venuto a tanta unione per affecto d'amore che per veruna cosa se ne può separare, ma ogni luogo l'è luogo e ogni tempo l'è tempo d'orazione; perché la loro conversazione è levata da la terra e salita in cèlo, cioè che ogni affecto terreno e amore proprio sensitivo di loro medesimi hanno tolto da .