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Aggiornato: 26 luglio 2025


La sera delle nozze, Villa Elsa, vista dal Muraglione di Settefonti, sembrava una cosa fantastica, con tutti quei lampioncini giapponesi pendenti da albero ad albero, con la banda che suonava nel piazzale, coi fuochi d'artifizio incendiati su la collina perchè la popolazione di Settefonti potesse goderli meglio.

«Una placida notte e senza luna favorì l'effetto dell'insolito spettacolo, che presentava la doppia illuminazione di Firenze, e del quasi anfiteatro delle sue famose circonvicine eminenze, combinata. «Fuochi d'artifizio, inoltre, incendiati qua e l

La marchesa Bianca sembrava non saper nulla della sua tentatrice bellezza, o, se ella lo sapeva, le doveva parere la cosa più naturale del mondo; donde avveniva che non ne facesse pompa. Ma ogni suo gesto, ogni volger di ciglio, facevano scorgere quella bellezza sotto un aspetto nuovo e sempre migliore del primo. E cotesto, siccome ho detto, senz'ombra d'artifizio.

Una calca poco minore c'era sul Molo, ove accorrevano anche i semplici curiosi per veder meglio la parabola delle bombe. I ne fa i foghi d'artifizio, sti fioi de cani diceva un barcaiuolo apparecchiando tranquillamente la sua gondola e offrendosi di condur in laguna quelli che volessero goder più davvicino del meraviglioso spettacolo.

Al primo aspetto mi venne da ridere, non parendomi possibile che quelle case fossero state fatte sul serio, e che ci potesse star dentro della gente posata. Avrei detto che passata l'occasione di non so che festa dovessero sparire, come certi edifizi di cartone dopo che si son fatti i fuochi d'artifizio.

La sua presenza era molto gradita, nella casa dei Guerri. Anche i re conoscono la noia, e un discorritore ameno, che parli gravemente di mode e gaiamente di cose scientifiche, buon dilettante per ragionare senza sussiego di arte e di lettere, diplomatico raffinato per toccare, senza scoprirli, i segreti dei gabinetti, e per dipingere con un rapidissimo tocco i piccoli difetti dei sovrani esteri, che sono fratelli e cugini del padrone di casa, è veramente la man di Dio in un circolo intimo, donde il cerimoniale è per due ore sbandito. Per i re della montagna, il conte Gino era come una gaia nota di sole nel fosco della macchia; la sua presenza una bella meteora, la sua conversazione un fuoco d'artifizio. Anch'essi, tanto buoni e ricchi di quella gentilezza che non s'impara per , ma che è il frutto di una lunga educazione, fors'anco eredit

Più tardi, ci dovevano essere i fuochi d'artifizio; i ragazzi volevano aspettarli, ma la signorina Maria non volle, perchè dice che di notte, in mezzo alla folla, sono pericolosi; una volta essa vide un fanciullo sfigurato, per esser stato colto da un razzo in mezzo alla faccia; dunque non metteva conto per un piccolo divertimento, esporsi ad un pericolo anche lontano, ed ho trovato che aveva ragione.

I pittori mettevano mano ai pennelli, il medico riceveva i malati, uno andava a bagnarsi, un altro a tirare al bersaglio, chi a caccia, chi a passeggio, chi a visitare un amico sotto la tenda, chi ad assistere alle cariche della scorta, chi a vedere il cuoco alle prese coll'Affrica, chi a visitare i duar vicini, e così ognuno, a tavola, aveva qualcosa da raccontare, e la conversazione scoppiettava come un fuoco d'artifizio.

Non le piacevano più i fuochi d'artifizio da che, una volta, ne aveva visti di giorno, avvolti in carta dentro ad una cassetta. Ma come! Non erano dunque i bambini delle stelle? Tutte le definizioni di cose e di fenomeni che Fräulein le faceva, urtavano la sua fantasia quanto l'accento tedesco di Fräulein le feriva l'orecchio.

E non si fan solo corridas di tori l'estate, lo spettacolo è sempre uguale. L'inverno, nel circo di Madrid, ogni domenica c'è rappresentazione; non sono quei tori belli e focosi dell'estate, non sono i grandi artisti che la Spagna ammira; son torelli di picciola mole e di piccolo animo, sono toreros non ancora provetti nell'arte; ma c'è spettacolo a ogni modo, e benchè non ci vada il Re, il fiore della cittadinanza, come alle corse d'estate, il circo è sempre pieno di gente. Si sparge poco sangue, non si uccidono che due tori, si chiude lo spettacolo con dei fuochi d'artifizio; è un divertimento, come dicono con disprezzo i torofili appassionati, da serve e da bambini. Ma v'è un episodio, negli spettacoli d'inverno, che diverte assai. Quando i toreros hanno ucciso i toros de muerte, l'arena rimane a disposizione dei dilettanti; da tutte le parti ci salta dentro gente; in un minuto v'è un centinaio di operai, di scolari, di monelli, chi con un mantello in mano, chi con uno scialle, chi con un cencio qualunque, affollati a destra e a sinistra del toril, pronti a ricevere il toro. La porta s'apre, un toro colle corna fasciate si slancia nell'arena, e comincia un parapiglia da non potersi descrivere; la folla lo circonda, lo insegue, lo tira di qua e di l

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