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Lo spaventano le lunghe giornate d'ozio cui sono condannati gli abitanti delle alte valli per i mesi nei quali dura l'inverno, mentre insegnando loro un po' di disegno, di plastica, d'intaglio in legno, si potr

Se ne serví ad inseguire i nemici restanti in Africa, a tôrre i diritti a molti soci, a riordinare il senato e tutta la parte aristocratica; e ciò fatto, lasciò dopo due anni la dittatura e gli affari pubblici; o per infermitá, o per amor d'ozio e di vizi, o per disdegno di una potenza giá tranquilla, o forse per orgoglio e vanto di lasciar andare da la repubblica scelleratamente ma fortemente, e forse non inopportunamente, ricostituita sotto l'aristocrazia.

A' rumori che nel giorno l'aria spessa e pesante aveva ammortiti, alla vita della mattina piena di movimento, di voci, di strepiti, che il tempo uggioso avea resi come sordi e sfiniti, succedeva adesso, dopo un paio d'ore d'ozio snervante, l'impaziente rivoluzione della sera, che pareva volesse reagire a quel torpore durato così a lungo tra l'aspettare invano i soliti piccoli avvenimenti e il raggomitolarsi con lo spirito e il corpo in un malessere d'insofferenza che la giornata metteva ne' muscoli e nel sangue.

Sembra un po' strano che le due donne, Anna e Bianca-Maria, non leggano altro all'infuori dell'Antigone durante la monotonia delle lunghe giornate d'ozio; e che Anna, la cieca, racconti alla nutrice la favola della ninfa Io; eppure reca meraviglia che il poeta abbia ceduto un momento alle lusinghe della verosimiglianza facendo addormentare la vecchia a quel racconto.

Ma in quell'ora, a fianco d'Emilia, Cesare cominciava a provare una specie di deliziosa angoscia, turbato dal presentimento del destino. , è molto tranquillo il villaggio, egli soggiunse, e ci si diventa molto pigri. Io non mi occupo di nulla, e non trovo tempo di scrivere agli amici. Io pure, disse Emilia sorridendo, non ho che abitudini d'ozio....

In quel tempo Valvo e Cicero, o che avessero dato fondo alle venticinque mila lire pagate loro prima di imbarcarsi, e si vedessero alle strette; o che rimpiangessero la vita d'ozio e di violenze, che avevano menato per tanti anni e con tanta fortuna; o che la mafia, per mezzo d'amici di l

. . . . . . . . . . . . . . La Satira cos'è E' un istinto invincibile ch'ogni coscienza invade D'aborrimento ai guasti usi d'inferma etade, Se questo istinto è in alma cui la virtù non frena, Che affetta essa pur sia dalla comun cancrena, Ecco la turpe satira, verme vil che si pasce D'altri vermi, e dilata la cancrena ond'ei nasce: Se invece è in alma nobile, ecco allora l'urbana Satira, eroico caustico, che abbrucia ma risana Quello d'invidia e d'ozio nacque, prole bastarda, Quanto l'ozio e l'invidia neghittosa e codarda: Questa operosa e ardita in lealt

ella solea discender le marmoree scale de 'l suo palagio; ed i levrieri d'Africa in torno a lei con prodigiosi balzi urgevan chiedendo d'inseguire. Sorrideami, guardando, ella. Secura, sopra l'ultimo grado, indi blandiva i bei levrieri dalla rosea gola candidi cacciatori, insofferenti d'ozio, che in torno a lei con prodigiosi balzi urgevan chiedendo d'inseguire.

¹ Io ho veramente veduto quelle campagne dell'America meridionale, coperte di vaccine, cavalli, pecore, scimie da far meraviglia. »I momenti d'ozio noi li occupiamo a far selle, lacci, bolle¹, maniadores² e tutto che ci abbisogna per la vita materiale. E voi capite quanto sia necessario di tener in regola ogni nostro arnese indispensabile ad ogni ora per vivere e combattere.

E poi, soggiunse, tu ti piegherai al mio consiglio, perchè nessuno più di me cerca il tuo bene e voglio almeno, tornava al suo fare imperioso, tu esperimenti di uscire dalla vita d'ozio che meni.... Tu mi dirai che vivi per me; ma ti par degno d'un uomo intelligente, che ha l'attitudine ad essere operoso nello cose più serie, più utili, il viver soltanto per l'amore?... Io sono felice, ma la mia felicit