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Aggiornato: 25 giugno 2025
Professa una specie di culto pei cavalli, è felice allorquando impalato sul ricco palafreno guida per le spaziose vie di Milano i suoi puledri puro sangue, ed è ancora più lieto quando solo nella scuderia può abbandonarsi con loro nell'idioma patrio in mille cordiali tenerezze. Sono l'unico oggetto che gli rammentino la patria, e li ama come s'ama la patria.
Almeno lei, diceva il Casalbara alla signora Laner, almeno lei non mi abbandoni!... Lei è buona!... A lei non fanno ribrezzo i poveri vecchi.... i poveri ammalati!... Ed Evelina come sapeva consolarlo, colla sua voce velata, lenta, dolcissima! Tutti, sa, le vogliono bene!... Tutti! E la duchessa Eleonora ha un vero culto per lei, un culto di gratitudine, di devozione, di ammirazione.... di amore.
Passava sempre lunghe ore dinanzi allo specchio e non aveva mai finito di mirarsi e di acconciarsi; ma non se ne nascondeva come le altre, lo faceva publicamente, quasi quel culto della propria persona fosse solamente artistico, e, per così dire, impersonale.
Le manifestazioni più alte del culto si trovarono a Roma riunite, lo stesso anno in cui l'Esposizione mondiale di Parigi esibiva i frutti del lavoro e dell'ingegno del nostro secolo.
A chi aveva osservato da vicino il prigioniero di Sant'Elena, cotesto risveglio del culto di Napoleone doveva certo sembrare incomprensibile. La storia moderna non conosce spettacolo, che provochi con tanta violenza l'odio amaro degli uomini, come questa fine furfantina di un grandioso arringo di eroe. Certamente nessun conoscitore di uomini si sorprende, che la passione vulcanica di questo violento si sfoghi ora in una irrequietezza febbrile, e in un maligno arrabbiarsi coi buoi e i gatti del vicino: il non far niente doveva essere un inferno per questo genio della potente attivit
E in nome di quanto v'ha di sovrumano nel culto dell'idea, per quell'amore che indusse il divino Redentore a perdonare i falli dell'uomo, entrate, o giudici, nei penetrali della vostra coscienza, interrogate il vostro cuore, e pronunciate, se lo potete, che questi due uomini sono meritevoli di una morte ignominiosa!»
Oh, può essere ben sicuro che le servo il frutto genuino della coffea arabica: per questo lato, sento d'essere orientale anch'io e professo una specie di culto per Soliman-Ag
Ma se gli altri avevano dimenticato il fratello per lui, Giovanni, però, se ne ricordava sempre. Quella memoria era la sua religione, il suo culto, la grandezza più fulgida della sua razza, che discendeva dalle Crociate. Ed egli sentiva tutta l'alterezza di essere l'ultimo rampollo di quella casa, e tutta la grave responsabilit
Infatti questi principiò dal dimenarsi sulla sua sedia con impazienza, poi si alzò come di soprassalto e gridò: Che cosa venite voi a fare qui, signore? Il sortilegio era rotto. Don Domenico s'inclinò dunque con rispetto e s'affrettò a rispondere: Vengo a pregare V. E. Rev. dalla parte di S. E. il ministro del culto di presentarsi domani al Palazzo Reale, il re desiderando intrattenersi con lei.
Oh! lo riconoscerò ben io se lo rivedo, dicea tra me, fosse egli romano! se è romano dev'essere della schiatta de' quiriti, del mio popolo ideale! del mio culto!
Parola Del Giorno
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