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Aggiornato: 21 giugno 2025


Tutte quelle conserve, quelle mostarde di gusto inglese che Paolo Spada sovrapponeva alla cucina francese, finivano di stordirla nelle sue quietissime inclinazioni culinarie.

Nora, invece, secondo l'umore: o erano carezze o erano strapazzate, ma colle carezze e colle strapazzate, fioccavano regali, sempre regali. E la signora Laner, giudiziosamente, pure vagheggiando per l'avvenire la sua prima idea di andare a stabilirsi a Crodarossa, intanto, per il momento, si riempiva gli armadi, i cassettoni di roba.... e aveva licenziata la serva e chiusa la cucina.

Gianbarba, per servirla. È inutile che io ti domandi se sai far la cucina.... Far la cucina!... Oh! questo poi!... Come! non sai far la cucina!... Non sei stato per un anno al servizio del pretore Buschetti? , signore; ma quando andai dal signor pretore, ho trovato la cucina bell'e fatta, coi rispettivi fornelli e tutto l'occorrente....

E chi sacciu iu? Josè! E di mia 'u vuliti sapiri? Ddocu vui, ca fustivu 'nsemi... (sorridendo) No, no, cucina.... Josè, nomu! Si chiamava Josè... haiu 'u ritrattu dd

Metilde riceveva qualche visita, e suonava il pianoforte. La Betta correva su e giù per servire le signore, quando avevano bisogno di lei. Silvio attendeva ai suoi atti giudiziari, ed alle corrispondenze dei giornali; sollevato dell’obbligo della cucina avrebbe potuto lavorare più lungamente allo studio, ma voleva godersi un po’ di vacanza, e andava a fumare il sigaro a Santa Marta o alla Zuecca.

Gli ospiti, ad uno spettacolo di cui nulla comprendevano, eransi tutti insieme ristretti da un canto, e la donna si segnava dicendo: Ch'e' sia indemoniatoEgli per la rozza cucina trascorreva a passi concitati, ora bestemmiando, ora gridando con voce senza parole; poi d'un calcio sfondò la porta e uscì.

Signor no... non è in casa... se fosse in casa non sarebbe in cortile... ma è in cortile.... Una voce tonante interruppe il dialogo. Imbecille... perchè tieni la gente sulla porta? Ecco il signor Nicola che mi chiama, disse il ragazzo, è dunque entrato in cucina... se vuole parlargli, eccolo qui.

Gridano i servi e non istanno a bada, fanno sudar quell'oste ch'era grasso, e la cucina è di faccende piena: Filinor sta in sul grave e pranza e cena. Due giorni stette quindi a gran diletto: pensa con ciarle di pagar l'ostiere.

Si può figurarsi con che furia i ragazzi si precipitarono in cucina intorno alla Rosa che finiva di mangiare, per farle dire di quello zio e di quel cugino.

Il cuoco ridiscese alla sua cucina più malinconico di prima, strascicando ancora più lentamente le cadenze della sua canzone: «Senza galletto, la mia gallina O poverina come far

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