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Aggiornato: 13 giugno 2025


Sul di dietro del palazzo Urbani, e dove un tempo sorgeva un gruppo di case destinato ai famigliari della antica casa, ora inalzavasi un edifizio, nel quale il ferro e il cristallo rappresentavano una parte importantissima.

Poi, avevano riso tutt'e due, tanto, che lo zio Giacomo aveva detto che la Madonna li punirebbe. E la Madonna li aveva puniti. Lo aveva fulminato nel suo venticinquesimo anno, pochi mesi dopo il loro matrimonio, spezzandogli la giovinezza come una bolla di cristallo.

Alla sacra festa degli uomini semplici rispondeva il sorriso della Natura immortale. La giornata era superba, pura come un cristallo; nel mezzo del lago un'immensa incrostazione argentea, di un lusso favoloso, si stendeva magnificamente tra il pallore incandescente, appena azzurrato, dell'acque senza ombre.

La sua camera sembrava un mazzo di fiori rischiarato dalla luna. Perocchè, alle tre o quattro lampade che l'illuminavano, ella aveva fatto adattare dei globi di cristallo color cedro. Il balcone era chiuso e le cortine abbassate. Sur un guéridon erano delle leccornie ed una bottiglia di vin delle Canarie. Il letto rassomigliava ad un cigno addormentato, il capo nicchiato sotto le ali.

Le colonne, che servivano di ornamento fra una finestra e l'altra, i terrazzi, i pilastri, tutto era in metallo, mentre le immense superfici di cristallo, collocate una accanto all'altra facevano somigliare quella casa a un acquario.

E Nicla seguitò: Ti ridiranno il gemer de la rosa Che di desìo su 'l tuo bel petto manca, E gl'inni, nel tuo crin, de la fastosa Sorella bianca. Poi nosco ti addurrem ne le fulgenti De l'ametista grotte e del cristallo, Ove eterno le forme e gli elementi Temprano un ballo. Bruno ascoltava senza più respiro.

Si risedette; due volte mise la testa fuori del cristallo, guardò attorno, lungamente; si passò le dita sulla manica, come per sentire se fosse molle di umidit

Lo pianto stesso pianger non lascia, e ’l duol che truova in su li occhi rintoppo, si volge in entro a far crescer l’ambascia; ché le lagrime prime fanno groppo, e come visiere di cristallo, rïempion sotto ’l ciglio tutto il coppo. E avvegna che, come d’un callo, per la freddura ciascun sentimento cessato avesse del mio viso stallo,

La mattina seguente andai a vedere il Palazzo di Cristallo.

Sono entrata in camera sua un'ora fa per portargli la posta e stava ritto davanti la specchiera tamburellando colle dita sul cristallo. Poi è sceso in scuderia. Poi è ripassato di qui. Lei non l'ha veduto? . Appena levata sono andata a salutarlo.

Parola Del Giorno

dell’esule

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