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Aggiornato: 21 maggio 2025


I preti quando dintorno rintrona il ruggito del lione tremano, e fuggono; allorchè poi vedono accostarsi le volpi dicono: perchè ce ne andremo? Non siamo volpi anche noi? Il crisma del Signore non fabbrichiamo noi altri? Sicchè, se siamo unti non si domanda anco! Quanto a corone noi ne portiamo tre.

A me quella secreta, amabil voce Più nella giovinezza non diè posa, che sovente alla gettata Croce Rivolsi la pupilla timorosa; E sebben mi paresse incarco atroce, La riportai con esultanza ascosa, Rammentando mia infanzia, quella Chiesa, E quel Crisma, e la possa indi in me scesa. E qual fu lo splendor d'un altro giorno: Il giorno in cui di nutrimmi Iddio!

E benefici, puri, alti pensieri, E studi gravi, e faticante vita Pe' divini del Golgota sentieri! Ah! benchè poi dopo cotanto ardita Dolce fidanza, a tempo non lontano Trascorra ov'a lui d'uopo è nova aïta, Al Crisma santo ei no, non mosse invano: Però che in lui ritorna con possanza Questa voce secreta: «Io son cristiano»! E ripiglia la Croce, e al ciel s'avanza.

La politica che ora prevale è quella del cane dell'ortolano, il quale non mangia cavoli e non li lascia mangiare. «........in Francia voi «Correre, insegna contro insegna, e crisma «Contro crisma levar, perfidiAdelchi

Respinse il vecchio Abbate che gli abbracciava le gambe, lo stese duramente per terra, e con un salto balzò fuori della cella. Il crisma consacrato si sparse sul pavimento, e si mescolò col sangue che scorse dalla fronte lacera del misero Abbate; egli però nulla curando la ferita, aiutato dai circostanti, si ripose in piedi, e s'incamminò ad amministrare il pietoso ufficio col poco olio rimasto: gi

Oh nobil rito! oh santo olio! oh possente Grazia del Crisma! oh simboli che tanto A sublimi desiri alzan la mente! Con pompa veneranda il Pastor santo Presentasi all'altare, e a lui corona Fan suoi pii Sacerdoti in aureo ammanto. Celestiale armonia nel tempio suona Di cantici divoti, e di pietate Palpita il core a ogni gentil persona;

Esser altro!... E pur m’è tolto strapparmi questo corpo e questo volto umani a strazio del mio duro orgoglio. Buffa e tragica cosa, essere inscritto nello stato civile, a chi il suo crisma chiede all’eterno, a chi nel vasto prisma dell’anima rifrange anche il delitto!...

Matteo Cardinale Diacono, preso il libro degli Evangeli lo pone innanzi al Conte ed alla Contessa, che mettono le mani sopra di quello; Clemente tolti dallo altare due manti di porpora foderati di ermellino li porge ai Cardinali, che ne coprono le spalle a Carlo e a Beatrice, i quali súbito prostrati su i gradini dello altare ricevono dalle mani del Papa la unzione col crisma consacrato, e la corona reale, che Matteo gli presentava in un vassoio di argento.

Parola Del Giorno

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