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Aggiornato: 27 giugno 2025
E lei? Povera Ghita! Mi ha inteso e mi ha perdonato. Vedete, Fiordalisa, il suo perdono mi pesa. Oh, se m'avesse odiato! Se mi avesse tradito! Credetelo pure, io l'avrei benedetta, anche prima che voi foste viva, mia bella e dolce fidanzata.
È un grave intrigo.... ma pur troppo non è modo a ripararvi.... tutt'al più verrò io stesso a veder questa donna, e farò di persuaderla. Maestro, non ci riuscirete, credetelo a me. E senza più discesero e s'affrettarono l
Su quel punto, signore, credetelo a noi, la sua volont
La signora Lorini ascoltava con emozione vivissima. Povera fanciulla! andava mormorando: povera fanciulla! E quando Marco ebbe finito: Mi sembrava impossibile, disse, che ella ci avesse ingannati.... E non potrò vederla? Per ora no: è un po' ammalata. Ma se mi recassi da lei a Rimini? No: per ora, credetelo, val meglio non agitarla. Siete venuto per narrarmi tutto questo, è vero?
Ditegli, se ve ne chiede, che io lo ignoro. È un riguardo, che devo al duca mio cugino. Ve ne do parola. Io farò il possibile, lo giuro, onde non tenti in alcun modo turbare la pace di una donna, ch'egli deve rispettare. D'altronde è ammogliato; è un bene, credetelo, signor conte: così la duchessa in avvenire prover
«Mi fa molto piacere il vostro successo del resto io non ne aveva mai dubitato; voi farete una bella carriera; me ne congratulo sinceramente. «Ho veduto i giudizî dei critici sul vostro debutto. Sono tutti lusinghieri per voi, ed anche per me, credetelo, sebbene voi vi esageriate fuor di misura la poca parte ch'io ebbi nella vostra educazione musicale.
Vi prego, dite a Prospero che vi faccia conoscere, s'egli crede di poterlo fare, la cagione, la vera cagione per cui gli ho detto che volevo ritirarmi a Santo Fiore; altrimenti, credetelo, nemmeno noi due non potremo intenderci.
NEPITA. Credetelo, che è cosí; perché dicea mia madre che queste radici han gran virtú di farsi amar dalle donne. GERASTO. Taci, vattene a casa. Io l'ho serrato qui dentro; or andrò a certi gentiluomini genovesi miei amici e mi informerò di lui con molta destrezza. SANTINA. O figlia, figlia, che infelice fortuna è questa che tu hai incontrata!
Quanto vi narrai, signor conte, vi rattristò forse? chiese Dal Pozzo scorgendo l'emozione del cavaliere di Malta. Oh no! e nuovamente vi ringrazio della fiducia, che in me riponeste. Però, credetelo, donna Livia è sempre calma; ha un figlio, il saprete; lo ama molto; poi l'abitudine di vivere col duca....
«Però, credetelo, caro Pier Luigi; noi abituati alle gioie pure e serene della famiglia, noi, che consideravamo come giorni d'esilio tutti i giorni che eravamo obbligati a starcene lontani, quando ci troviamo a dover sopravvivere ai nostri cari, proviamo uno sgomento, una desolazione che ci mette addosso le vertigini.
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