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Aggiornato: 17 giugno 2025


E che ciò sia il vero, ditemi, per vostra cortesia, che obbligo devono avere quelli che ricevono li danari a coloro che ad essi li pagano, sebbene anche li avessero fatti fare a loro spese? Certamente, si può dire, nessuno; perciocché o che li ricevono in pagamento per un qualche loro credito, ovvero per un qualche contratto di mercanzia o case o terreni o altre cose ad essi vendute.

Non ci è pericolo, riprese don Giacomo; noi stiamo in famiglia, e per aggiungervi voi io spero che in famiglia rimarremo pur sempre. Questo con tutto il cuore desidero; e poichè in famiglia abbiamo a restare, piacciavi in cortesia, donna Luisa proseguire nella lettura.

Le memorie aggiungono che il doge fece un discorso giusta i termini del trattato; che il discorso fu umile, ma colui che lo pronunziava fu costantemente dignitoso e fiero; che solo quando ebbe finito di parlare si scoperse il capo, salutando, e gli fu risposto con pari cortesia. Apro le storie genovesi e trovo quest'altro racconto, che ben s'accorda col primo.

Egli vorrebbe ottenere un favore, per il quale si raccomanda al tuo cuore e alla tua cortesia. E quale? chiese Andrea premurosamente.

Tanto meglio per Lei, signore; ripigliò Lorenzo con asciutta cortesia; la sua borsa non ne patir

Giunta che fu presso Rosina, fece atto di piegare un ginocchio a terra in segno di quel rispetto che gli Indiani sogliono usare verso le persone di alto affare, ma Rosina, con la inesauribile sua cortesia, le stese una mano, su cui la donna impresse un rispettoso bacio.

Sentite: riprese Agapito con un calore che pareva cortesia di buon cuore, ed era invece solletico indicibile di curiosit

Egli certamente adempiva a quell'atto di galante cortesia, con grazia dote incontestabile della Nazione francese ed un gentile ringraziamento della bella guerriera avrebbe, senza dubbio, messo fine all'incidente. Così però non l'intendeva Talarico, nella fiera, rozza, indomita sua natura.

DON IGNAZIO. Anzi per vostro merito. EUFRANONE. Non mi conosco di tanto preggio che sia degno di tanta cortesia. DON IGNAZIO. Siete degno di maggior cosa: io vi chieggio la vostra figliola con molta affezione. EUFRANONE. Stimate forsi, signore, ch'essendo io povero gentiluomo venda l'onore de mia figliuola? Veramente non merito tanta ingiuria da voi.

Quella frase giulebbata era il meno che egli potesse dire ad una bella ragazza che gli faceva le sue confidenze. Il lettore adunque non ci veda, di grazia, un secondo fine. Ariberti aveva parlato per cortesia, o se volete, per quella natural simpatia che nasce tra un uomo e una donna, nella tranquilla libert

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