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La strada non è battuta; i carabinieri non passano mai fuorchè dopo un disordine: i ladruncoli sono molti. Se mi sforzassero l'uscio? se mi scalassero le finestre? se mi venissero in camera? quando mi corico sempre un'occhiata al letto; ho sempre paura che sotto sia nascosto un malandrino. Mi svesto di furia, balzo tra le coltri e mi rannicchio tutta per la tema di sentirmi tirare i piedi.

I pensieri di Bianca s'innalzarono involontariamente al grande Autore di quegli oggetti sublimi. Fece una preghiera più fervida di quelle non avesse mai fatto sotto le tristi vôlte del chiostro; poi a mezzanotte si coricò, e non ebbe che sogni felici. Dolce sonno, conosciuto soltanto dalla salute, dall'animo contento e dall'innocenza!

Il povero Zecchini si coricò colla febbre, e battendo i denti andava borbottando la sua massima prediletta, come una giaculatoria in articulo mortis, e questa volta intendeva parlare di stesso, quando ripeteva con compunzione:

Sergio raccolse tutta la copia di Regina, la piegò e la mise sulla colonnina a fianco al suo letto. La sera, e' si lamentò di un gran mal di capo. Regina pranzò sola, ed alle dieci, Sergio la rinviò nella camera di lei. Durante tutta la sera non le aveva volto dieci parole. Rientrata in camera, Regina pregò e si coricò.

Non la si dubiti!... Vada a letto tranquillo.... e poi mi lasci fare. Io salgo alla mia camera, mi spoglio, mi corico, e come di abitudine, prendo un libro e mi metto a leggere. Di l

Entro, e la trovo sola, che cammina su e giù, a capo chino. Iersera non mangiò, non si coricò. Sentii che faceva le volte, sino a tardi. Non so che avesse. Non l’avevo mai veduta tanto scura. Era come una che torni dallo stare in guato... La Rondine. Di dove tornava? La Salvestra.

Spogliato che fu, egli si coricò nel letto ampio, sormontato dalla corona ducale, da cui scendevano fino in terra le cortine di damasco azzurro, con lo stemma degli Urbani intessuto di oro, e non tardò a cedere al sonno. Don Pio destandosi a giorno chiaro vide la testa di Giorgio affacciata alla portiera dell'uscio e credè che egli venisse ad annunziargli Caruso.

Momolo guardava smorto come un cadavere. Non è niente! disse Bortolino. Brunello mi ha rovesciato sovra un mucchio di pietre. Elena proruppe in acerbi rimproveri. Bortolino: vedi adesso? non te l'aveva detto io? oh! se tu mi avessi obbedito, Bortolino! se ora sei rovinato, colpa tua, colpa tua: e mi rincresce ma ti sta bene. Bortolino dal ferro per togliersi alle seccature si coricò.

Intanto miss Dill e don Vincenzo si erano dileguati, e con loro anche la vecchia marchesa. Quando, suonata la mezzanotte, la riunione si sciolse e ognuno si ritirò nella propria camera, Prospero Anatolio non si coricò subito, ma si sdraiò vestito sulla poltrona, accanto al letto.

Ma l’animale ostinato si coricò a terra e posò la testa nella polvere, come per rimanere ivi lungo tempo. I plebei d’in torno, riavutisi dalla prima stupefazione, schiamazzavano gridando in coro: