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Aggiornato: 12 giugno 2025


Il Virey crollò la testa sorridendo. Ladro! furfante! Chi tien conto di queste inezie? Il candidato non rappresenta che il congegno d'una locomotiva politica; che importa se questo congegno sia di vile metallo e lordato da ogni bruttura? Purchè agisca sulle rotaie del partito, non si chiede di più. Accordando una specie di impunit

Eri arrugginito. Oh altro che arrugginito.... Mancava la ruota, mancava il congegno. Non potrai volere neanche il male. Oh il male.... lascia fare a lui. C'è chi lo vuole per me. Quanto devi? Inutile. Se scrivessimo alla zia che è tanto ricca. Mi manderebbe una spilla da cravatta. Li domando a Massimo. Te li darebbe certo. Ma poi! Ricomincerei da capo.

Non era poi tutto il possedere un secreto di Stato; bisognava sapersene servire. Un congegno di guerra è una forza quando lo si sa adoperare: un cannone d'acciaio a retrocarica, nelle mani di un selvaggio è un imbarazzo. Bambina si trovò dunque singolarmente imbarazzata quando ella fu in possesso di quell'arma, di cui suo fratello aveva con entusiasmo celebrato l'efficacia.

Ogni sua grazia occulta, ogni suo segno palese, ogni finezza di congegno gli appartenne, fu carne e sangue e palpito d’amante, amata in pena ed in delizia: tutto di lei scrutò, strinse, plasmò, distrusse, ricostrusse, idoleggiò. Sotto una tenda, avvolto in un cinereo lucco d’artiere, fra strumenti e cinghie, e notte visse, in veglia intenta e cruda a fianco della sua macchina ignuda.

Questa darnas era una delle più grandi e delle più magnifiche barche che solcassero il Nilo, lungo oltre venti metri e larga otto, piatta, con due alberi, l'uno a prua e l'altro al centro, fatti di più pezzi e riuniti con rilegature di pelle di bue cucita fresca, sostenenti due vele latine altissime che si manovravano con un congegno primitivo di corde.

Qualcuno, d'un subito, dopo una lunga corsa lungo il muro di cinta, s'arrestava, si premeva il petto con le mani spiegate, e ansava forte qualche altro, in estasi davanti all'arida vasca di quella che era stata una fontana, in un angolo, non ne levava più gli occhi incantati un altro ancora, che ora si veniva a sedere sulla panca di marmo più prossima alla porta, si voltava a interrogarla senza posa, girando e rigirando il capo, che scattava come per un congegno meccanico.

Appena laureato con grandissimo onore aveva subito ottenuto un posto di ingegnere tecnico nella R. Marina, ed era incaricato dello studio delle materie esplosive. Aveva l'ingegno inventivo e fin dai primi mesi aveva scoperto cose nuove e intraveduto tutta una rivoluzione nel congegno delle torpedini e dei siluri. Non si era affrettato però a vantarsi, a pubblicare i suoi risultati.

Lo sbirro adattò il congegno alla testa di Don Diego. Si fece entrare il medico che si collocò al fianco di lui. Quando vi deciderete a parlare, disse il commissario turbato indirizzandosi a Don Diego, si aprir

La voce di Drollino era orribile a udirsi: roca, sibilante, con un suono alterato, gutturale, come il congegno d'una macchina che, spazzata, stride sotto la mano di chi lo tenta. Il Duca dominò un brivido, e continuò: Forse, nevvero, vuoi parlarmi dell'accidente in cui la tua generosa audacia.... Sapresti.... potresti dirmi chi?... Si dice che sia stato un attentato. E tu sai...? Lo so!

D’improvviso, dal suo congegno d’ortopedica ferraglia, un paralitico sorse. Dapprima stette in bílico sui ginocchi, aprendo le braccia: indi si levò. Si levò barcollante, nuovo a quell’equilibrio verticale come un fanciullo che discioglie i primi passi; e rideva di un riso ebete, puntellandosi nel vuoto contro la minaccia di ricadere.

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