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Dalla recente esperienza, dall'osservazione degli uomini i quali non si mostravano più davanti a lei così ritenuti come fanno con le ragazze, dalle confidenze della signora Merelli, era venuta ad una conclusione, ancora confusa, ma che distruggeva completamente l'edifizio delle sue credenze in fatto d'amore.

Era riuscito a trafugare alcune nocciuole prevedendo che gli sarebbe toccato il pane ed acqua, e rovesciò le tasche sul nostro desco. Così fra i motteggi e le confidenze passarono quei tre giorni. D'allora in poi fummo indivisibili. Dodici anni appresso io mi trovava a Milano. Il collegiale s'era fatto uomo; e tuttavia io ripensava con mestizia a quei giorni di delirio.

Non furonvi se non gradazioni di pentimento nel mio animo, quel giorno; dal pentimento assoluto di non aver sùbito corrisposto a Laura, al pentimento meschino delle confidenze monche. Per certo, Ettore non aveva nulla capito.

Il signor Benedetto evitava i pronomi, perchè non voleva incoraggiar troppo le confidenze di Roberto dandogli del tu come il solito e non sapeva d'altra parte come fare a dargli del lei. Roberto faceva il possibile per essere espansivo, per tirare il discorso sull'avvenire. Oh lavorerò senza tregua; nessuna fatica mi parr

Ah aveva bisogno di un'amica indulgente!... Poi, a voce bassa e tremante, cominciò le sue confidenze: Quando l'anno scorso il principe degli Alberi venne a stabilirsi a Catania, per la morte dello zio, che gli aveva lasciato tutte le sue sostanze, fu tosto ricevuto da mio padre, il sapete.

La ragazza che abitava alla Colombara stava ad attenderlo sempre sull'uscio, nella speranza che le portasse qualche lettera del suo promesso sposo, ch'era soldato; essa lo faceva sempre entrare a riscaldarsi, e non mancava mai di dargli un bicchiere di vino o una ciotola di latte; gli faceva anche delle confidenze e gli raccontava quello che Enrico le scriveva, quando egli le portava una lettera.

La donna era per lo meno tanto desiderosa di farmi le sue confidenze quanto io di ascoltarle. «Noi siamo di Castelletto sulla riva destra del Ticino. «Nostro padre faceva il pescatore, il barcaiuolo tra Sesto Calende e il nostro paese e un po', come tutti dalle nostre parti, il contrabbando di tabacco.

Ma Dio mio! dimentico che il tempo vola e che mia cugina mi aspetta per andare dal gioielliere. Addio, duca. Sono contenta di avervi incontrato. Ah! è la Spagna che vi attira! Qui c'è sotto un mistero. Ma silenzio! siate sicuro di me, sono muta come la tomba. Dovreste però farmi le vostre confidenze. Addio, duca. Silenzio! disse Giorgio, ridendo questa volta, sono qui incognito.

La sua piccola figura da racconto d'Hoffmannn o d'Erckmann-Chatrian, la sua placida figura tedesca serbava qualcosa di misterioso ch'io cercavo invano di scrutare e su cui arzigogolavo senza raccapezzarmici. Seppi soltanto questo da lui, alle prime confidenze, ch'egli era venuto di Germania in Italia a piedi. Amici, capite? A piedi.

A tu per tu. 15 settembre 18... "Scrivo giorno per giorno tutto quello che mi accade, nel mio memoriale." Ah , davvero, me ne sono vantato a tempo, colla signorina Wilson. Ecco qua diciassette giorni che il memoriale non riceve nessuna delle mie confidenze. Pure, la materia c'era, e come! Ne sono ancora tutto intronato; me ne dolgono tutte le giunture; la penna mi sta male tra le dita. Ma voglio, comunque sia, ripigliare. È necessario; farò come potrò; quando la mano ricuser