United States or Hong Kong ? Vote for the TOP Country of the Week !


Se io non mi sono ingannato in tale congettura, si spiega forse meglio come, pubblicando i Sepolcri a Brescia nell'anno 1807, il Foscolo provasse una certa maliziosa compiacenza nel citare, per segno d'onore, in una nota i versi del Manzoni, relativi ad Omero libero, che non adulava i potenti, ad Omero, di cui il Monti e il Foscolo rivali traducevano allora l'Iliade, I versi citati sono questi per l'appunto: Non ombra di possente amico, lodator comprati avea quel sommo D'occhi cieco e divin raggio di mente Che per la Grecia mendicò cantando.

Certo non erano popolo i miei ministri corrotti per tradirmi, popolo i generali comprati per vendermi; e dalle mani di questi non da altri si agognavano consegnate le mie spoglie, forse il mio sangue; e poichè si voleva mutare soma, non servitù, procuravasi con affannosa sollecitudine, ch'egli, il popolo, non se ne accorgesse, e manco levasse il muso di su la consueta paglia che pasceva.

PIRINO. È piú tristo con noi che con lui. FORCA. Ce ne guarderemo. Ma io con quattro palmi di salciccia compráti il giovedí mattina prima ch'esca il sole, e pagandole al bottegaro quanto ne chiede, e arrostite a fuoco di legne di lauro senza parlare e con certe polveri di sopra, ne fo un capestro, ce lo pongo in gola, e non potrá piú parlare.

Poco dopo trasse dal taschino un grosso orologio d'oro e parve consultarlo lungamente; erano le sette e mezzo, il treno per Bologna non partiva che a mezzanotte. Avrebbe potuto, volendo, passare quella notte a Firenze invece di ritornare a Forlì, ma non ne aveva alcun motivo; nel mattino gli era riuscito di vendere cinquecento quintali di grano, comprati da lui stesso a Faenza, e sui quali guadagnava novanta centesimi al quintale. La sua giornata era stata perciò delle migliori; poi nel pomeriggio un grosso mugnaio di Marradi gli aveva parlato di una transazione per una vecchia lite ferroviaria, chiedendo quasi consiglio. Egli s'era offerto senza sapere ancora come la cosa fosse davvero, per il piacere della vanit

Gl'imputati non erano soltanto responsabili degli eccidî, degli incendî, delle devastazioni di Sicilia, ma erano anche i traditori della patria, che volevano disfare l'opera secolare a cui consacrarono braccia, mente e cuore tanti martiri e tanti eroi; erano i traditori della patria, che avevano trescato coll'eterno nemico d'Italia, il clericalismo e ch'erano stati comprati dall'oro straniero.

Si erano un po' svagati leggendo alcuni capitoli di uno dei tanti romanzi nuovi comprati per quell'occasione, e le ombre della sera li avevano sorpresi dietro i vetri della finestra del salotto, silenziosi, intenti a guardare la pioggia che veniva giù più fitta, velando e quasi sfumando la campagna attorno e i colli laziali lontani.

L'arte non si lascia. È nel sangue. Per fortuna, un amico mio li ha visti, se n'è innamorato e mi ha incaricato di comprarne. Tutti? Per ora uno.... o due. Due, due. Per le condizioni tratterò col segretario del Circolo. Fra noi non si può discorrere di queste cose. Hai sentito, Nennele? Mi pare. . Ho venduto due studi. Ho piacere che tu lo sappia. Chi li ha comprati?

Vergine addolorata! poveri miei stovigli che aveva comprati belli e lucenti alla fiera di Piscitella! mi avete guasta la dozzina, signori: chi paga? ehi! chi rompe paga.... chi paga?...» «Mi fate forzagridava a sua posta Rogiero «che è questo?... tanto ch'io possa riprendere la spada.... iniqui! al tradimento!... al tradimento

Da un libraio della via di Ermete, in Atene, aveva comprati parecchi volumi, e tra questi l'Iliade; poteva dunque viaggiare la Troade con Omero alla mano. Questo è un Baedeker! diceva egli sorridendo al duca di Feira. È certamente il primo della serie! La celia e il sorriso dicevano molto al suo Mèntore, che si lodava in cuor suo di aver condotto in quella forma il viaggio.

Passerò perciò a parlare della sua corte, la quale è divisa veramente sotto due capi; cioè il servizio del re, e il consiglio di stato. Il servizio del re è diviso in tre sorte di gente; in donne, in figliuoli di sultani, e in schiavi comprati dal re o avuti in doni dal caramè, che così da loro è chiamato il serraglio dove stanno le donne.