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Aggiornato: 31 maggio 2025


Similmente nelle commedie non s'usano comparazioni recitazioni d'altre istorie che di quelle che al tema assunto appartengono; dove in questo libro si pongono comparazioni infinite, e assai istorie si raccontano, che dirittamente non fanno al principale intento.

La punteggiatura, quanto mai arbitraria ed irrazionale nelle stampe del Cinquecento, ho rinnovato interamente. Del sistema ortografico nulla ho da dire perché è quel medesimo che fu adottato per tutti i volumi degli Scrittori. Piuttosto è necessario che io renda conto del come mi son comportato rispetto alle parti spagnuole o dialettali che si trovano assai di frequente nelle nostre commedie.

Rido rispose Bedini perchè mi accorgo che in questo mondo si fanno più commedie che non se ne scrivano. E più divertenti dovresti aggiungere disse Babolani. Secondo.

Nuovo scherzo satirico alle commedie del Goldoni e alle commedie e romanzi del Chiari, ch'erano le letture predilette di Marfisa, riformata dall'antico costume. Stanza 19. e le stimate fece colle mani, giunta a Marfisa...

Erano male scritte, è vero: qualche espressione, qualche frase, qualche periodo era preso dalle commedie di repertorio; qualche errore di ortografia vi incappava ogni tanto; pure vi spirava un amore così profondo, così sincero, vi si manifestava un desiderio così vivo di una sola parola, di un sol sorriso, che l'altera fanciulla ne dovette essere scossa. Era da tempo che essa, sotto la bruna frangia delle palpebre, osservava la fedelt

Per ciò, a rappresentare, in qualche modo, lo svolgimento storico del nostro teatro comico cinquecentesco, ho disposto le commedie che qui si pubblicano in ordine approssimativamente cronologico: solo approssimativamente, pur troppo, giacché di molte fra esse ignoriamo, fin ora, il preciso anno della composizione.

Che dica bene o male, o male o bene, di questa cosa non mi curo molto. De' bacelloni han delle sciocche pene, ma i scempi non gli curo e non gli ascolto. L'invidia e l'ignoranza può contendere, ma il mondo è per metá sempre da vendere. Dalle commedie e da romanzi nuovi traea gran parte de' suoi bei riflessi.

La gloria d'essere riguardato come il Pindaro e l'Anacreonte e l'Orazio d'Italia, non ritenne il CHIABRERA dal tentare la poesia drammatica. Non trovo ch'egli mai si volgesse a scrivere commedie; giudicando forse che poco o nulla si potesse aggiungere a quelle de' Toscani, che veramente sarebbero perfettissime, se non fossero sfacciate.

Potranno questi riflettere che, siccome ne' Caratteri di Teofrasto, nelle Satire di Orazio, di Giuvenale, nelle antiche commedie e in altri libri dell'anime passate negli Elisi, si trovano delle pitture d'uomini viventi oggidí; nella Marfisa bizzarra, da qui a due secoli, se 'l libro fosse fortunato a segno d'aver tanto di vita, si troveranno de' veri disegni d'uomini viventi in allora.

⁸⁷ «Commedie improntate burlesche dette bastasate, le quali però non ostante che ignobili sono le più frequentate». Villabianca, Diario ined., a. 1794, p. 420.

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