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Aggiornato: 24 giugno 2025
E per non fare una discussione campata in aria, mi permetta di tornare su le Vergini delle Rocce e specialmente su Claudio Cantelmo. Non badiamo all'esteriore, lei dice, ma a quel che l'anima nostra ha di più profondo, di veramente umano. Siamo d'accordo.
Questa campagna è bella, quantunque senza carattere. Salvator Rosa ci perderebbe l'ispirazione tormentata e robusta, Claudio Lorenese la sua placida e larga vena poetica. Non ci sono dirupi minacciosi, non classiche aperture d'orizzonti lontani. Così niente fa pensare, tutto fa vegetare; ottima cosa per me, che non ho più fantasia. Dov'è andata a finire? Sicuramente, l'ho fatta correr troppo. L'uomo ha le sue quaranta libbre di sangue e le sue quattr'once d'ideale: se egli sa farne un uso discreto, bene; se no, addio roba. Io non iscrivo più una riga. Il mio Don Giovanni dorme. Buon poema, che voleva esprimer la vita veduta, collegandola coll'invisibile sentito! Non lo intendo più; ne rigiro per ogni verso la tela, e non ci trovo il vivagno; vedo il contorno e mi sfugge la linea, l'idea madre, che mi pareva gi
Questi essendo caduto prigione nella sconfitta che toccò Scriboniano, non osava darsi la morte, che Claudio imperatore gli aveva ordinato: allora la valorosa femmina, dopo avere tenuto al suo consorte discorsi adattati a ingagliardirgli il cuore, gli tolse dal fianco il pugnale, e quello appuntandosi al petto, con lieta faccia gli disse: «Mira, Peto, si fa così», e se lo immerse dentro; quindi subito estraendolo tutto fumante di sangue, glielo porse con dolce parlare: «Peto, non fa male!
Si metta ora una mano su la coscienza e risponda a questa mia interrogazione: È creatura viva Claudio Cantelmo? È almeno creatura equilibrata, sana, da poter dare l'illusione che essa continui nelle pagine del libro le pagine della vita?
Il dì seguente, il principe di Celle chiamò nel suo il duca di Balbek suo nipote. Claudio III era un uomo precocemente caduco. Sempre malescio, sempre uggioso, sempre bisbetico, sorrideva di raro, benchè avesse il sorriso grazioso. Parlava pochissimo. Molto crudele, perchè divoto divoto, perchè crudele. Claudio III simulava e dissimulava come un lacchè tanto e' temeva di cessare di esser padrone!
Ma noi siamo nel regno di S. M. Claudio III subillo ciò all'orecchio di mio zio negli Stati di un re, dove il tradimento è una massima di governo; ove l'arbitrio, la ferocia, la bugia, la dissimulazione, la perfidia, sono degli strumenti di regno.
Poschiavo, che non aveva preso parte al sacro macello, vedendo non potersi altrimenti sbrattare dagli evangelici, meditò scannarli; e Claudio Dabene, cameriere del Robustelli, fiero di lingua e di mano, entrò in quel borgo, e vi uccise quanti calvinisti poté sorprendere. Del che domandato in giudizio fu sostenuto a Tirano, ma ben presto prosciolto per grazia.
Due settimane dopo, il marchese delle Antilles era mandato in ambasciata straordinaria presso re Claudio III onde negoziare un trattato di commercio e navigazione con suo cugino, il re Taddeo IX! Un mandato come... non se ne da sovente.
Egli dee conoscere i suoi polli, il tuo Claudio, ed ama certamente i tuoi occhi. Fin qui, dunque, tutto andrebbe a gonfie vele. Ma, egli c'è.... Ancora un ma? Sì, e il più grosso. Io non ho collega ad aiutarmi. I due Bruti sono contrarii. Gi
Se egli non avesse visto quella doppia serie di imperatori, se invece di essere nato sotto Claudio, fosse nato ai tempi di Tito, forse non avremmo le sue satire; ma le impressioni di gioventù dettero la direzione al suo spirito; in fondo poi la societ
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