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L’entusiasmo di Giuliano, di cui vedemmo tante prove negli scritti di lui che abbiamo citati, si manifesta nell’ammirazione illimitata, ardente, iperbolica ch’egli sente pei suoi maestri, la quale lo trascinava ad atti che a molti de’ suoi stessi amici parevano sconvenienti alla dignit

Bart. de Neocastro, cap. 14. Chron. S. Bert. in Martene e Durand, Anec., tom. III, pag. 762. Gio. Villani, lib. 7, cap. 61. Ricobaldo Ferrarese, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 142. Franc. Pipino, ibid., pag. 686. Giachetto Malespini, cap. 209. E gli altri citati nell'appendice. Bart. de Neocastro dice Mastrangelo capitano con parecchi consiglieri.

Bastano questi soli dati, anche transigendo dai meriti eminenti dei citati lavori, per riconoscere nel Ferrari un vasto intelletto di pensatore, di scrittore e d'artista. L'ultimo lavoro di Paolo Ferrari deroga molto da questi dritti principii.

Il consiglio dei principi e capitani nominati di sopra, si scorge dal diploma citato qui innanzi a pag. 213, al proposito del conte d'Alençon. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 21. Neocastro, Speciale, Malaspina ne' luoghi citati. Il primo porta questo permesso come dato dal principe di Salerno. La ritirata del principe di Salerno al pian di Santo Martino leggesi anco in d'Esclot, cap. 102. Nic.

Dopo ciò, che importa a noi, vogliate dirmelo, signore, il dispaccio del 26 maggio citato la prima volta nella lettera del signor de Corcelles? Che importano al governo romano i dispacci citati dal generale Oudinot? Noi non vedemmo mai quei dispacci; ci è ignoto ciò che contengono; nessuna comunicazione officiale c'informò della loro esistenza.

Il fanciullo genovese, gli altri citati e quanti iniziatori di grandi vittorie potrei citare, non avevano numerato le armi, studiato le posizioni, calcolato le forze nemiche; avevano tastato inconscî il polso al Paese, avevano sentito nell'anima giunto il momento, e osarono.

IV. Sanchez, l. 9. disp 44, n. 15 e molti citati da esso dicono che un conjuge il quale, nell'assenza dell'altro, si tocchi o si guardi libidinosamente, senza pericolo di polluzione, pecca soltanto venialmente, imperocchè questi suoi atti sono atti secondari che tendono ad un atto principale, in lecito, vale a dire l'accoppiamento carnale che è il loro debito scopo, benchè ora non possano conseguirlo.

Furon deposti, fu eletto Alessandro V; e lui morto nel 1410, e succedutogli Giovanni, invece di due s'ebber tre contendenti, e furon citati tutti poi a un nuovo concilio a Costanza. In mezzo a tutto ciò venne a frapporsi l'ambizione di Ladislao re di Napoli, che invase Roma e Toscana . Firenze, minacciata e sempre pendente a Francia, chiamògli contra il competitore Luigi d'Angiò.

In quel tempo venne anche giustiziato Carnesecchi, amico di Clemente VII. Era il tempo dei riformatori italiani di Giovanni Valdez, di Bernardino Ochino, di Vergerio, di Paolo Ricci, di Antonio Flaminio; il tempo in cui anche cardinali come il Contarini, il Morone, il Polo, venivano citati innanzi l'inquisizione.

Ora, l'atto coniugale è in stesso onesto: il calmare la concupiscenza per evitare la incontinenza, è uno scopo pure onesto dunque, ecc. Così S. Antonino ed Aludanus, Soto, Silvestro, S. Liguori, l. 6, n. 882, e molti altri citati da S. Liguori e da Sanchez l. 9, disp. 9, num. 3.