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Aggiornato: 26 giugno 2025
Essa lo intese, ed arrossì per la zia; ma la Cheron rispose: «Voi avete perfettamente ragione, signore; una donna di gusto non può, nè deve soffrire un complimento. Ho inteso dire al signor Montoni,» soggiunse Cavignì, «che una donna sola ne meritava. Da vero,» esclamò la Cheron con un sorriso pieno di fiducia; «e chi sar
Nel partire, la signora Cheron li pregò di andarla presto a trovare. «Il cambiamento di soggiorno vi distrarr
Non vi è certo più di una donna al mondo che abbia insieme il merito d'inspirare la lode e lo spirito di ricusarla.» Ed i suoi occhi si voltavano ancora verso Emilia, la quale arrossiva sempre più per la zia. Ma bravo signore,» disse la Cheron, «io protesto che voi siete Francese. Non ho mai udito uno straniero esprimersi con tanta galanteria.
Voi somigliate moltissimo a vostro padre... e certo sarebbe stata una fortuna pel pover'uomo se avesse avuto un carattere diverso.» Emilia non volle replicare, e le presentò l'afflitto Valancourt; il giovane rispettosamente salutò la signora Cheron, la quale gli restituì una fredda riverenza, guardandolo con piglio sdegnoso.
Posso io domandarvi,» disse la Clairval, «signore mie, quale è il soggetto della vostra quistione? Vedete voi,» le disse la Cheron, «quel giovine quasi in mezzo alla tavola, e che parla colla signora Demery?
Gli è il cavaliere Valancourt,» disse Cavignì con indifferenza. Lo conoscete voi?» riprese la signora Cheron. Non ho con lui nessuna relazione,» rispose Cavignì. Non sapete i motivi che ho di qualificarlo d'impertinente? Esso ha la presunzione di ammirare mia nipote.
Da quel punto, Valancourt fece frequenti visite alla signora Cheron, ed Emilia passò nella sua societ
Un servitore venne ad avvertirla che la colazione era pronta. «Dove siete stata così di buon'ora?» disse la Cheron quando entrò la nipote. «Non approvo queste passeggiate solitarie. Desidero che non usciate tanto presto la mattina senz'essere accompagnata. Una fanciulla, che al castello della valle dava appuntamenti al chiaro di luna, ha bisogno d'un poco di sorveglianza.»
Seguì la Cheron traverso una vasta anticamera piena di servi vestiti di ricche livree, entrò in un bel salotto ornato con più magnificenza che gusto, e la zia ordinò che servissero la cena.
Il castello della signora Cheron era vicinissimo a Tolosa, e circondato da immensi giardini; Emilia, alzatasi di buon'ora, li percorse prima della colazione. Da un terrazzo che si estendeva fino all'estremit
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