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Aggiornato: 17 giugno 2025
Dive, ch'al suon de la dorata cetra dei sacro Apollo, al glorioso fonte fate dintorno mille dolci giri, premendo il verde del fiorito suolo liete alternando le vezzose piante non senza l'armonia d'eterni versi: quella, ch'è Donna de le Donne, e Donna è del mio cor, o sante Donne, o Dive, vuoi pur ch'io canti: e vuol che 'l canto s'erga sopra ogni bosco.
Costei sa le virtú d'ogni erba e pietra, orando persuade il giusto e il torto, e canta e' gesti altrui ne l'aurea cetra. Senza costei non è stabil conforto di questo mare al travagliato corso: da lei tu sempre avrai securo porto. Ed io con lei ti mostrarò quell'Orso con l'Orsatino suo, che sian tuo guida per ogni spiaggia e periglioso dorso.
Bottiglia e bicchiere di corno. 2. Paniere-Tavola. 3. Scarpa da donna in gran costume. 4. Cetra. 5. Causa delle guerre che ora vado a narrare, è la pretesa del re dello Scioa di essere lui il solo discendente del ramo diretto da Salomone, e quindi le sue pretese al trono di Etiopia.
È piangere col vinto e coll'afflitto, Nè al forte, al vincitor, negare il plauso, Nè armar la cetra d'una corda sola; È comprender la colpa ed il delitto, Laudando il sacrifìcio e l'innocenza; È cantar tra un bicchiero e una carola Il chiostro e l'astinenza.
Ma pregoti, Triperuno mio, non t'incresca sotto l'ombra di quel platano corcarti, fin che io faccia la prova di alquanti versi con la cetra, da essere in questa sera da me recitati avanti la regina; e veramente assai averò che fare, se li quattro sonetti da lei richiesti aggradirla potranno.
E come suono al collo de la cetra prende sua forma, e si` com'al pertugio de la sampogna vento che penetra, cosi`, rimosso d'aspettare indugio, quel mormorar de l'aguglia salissi su per lo collo, come fosse bugio. Fecesi voce quivi, e quindi uscissi per lo suo becco in forma di parole, quali aspettava il core ov'io le scrissi.
I cortigiani volevano costringere i cristiani colla forza a piegare le ginocchia avanti al nuovo nume, ma Nerone il proibì. Promise. Le sue promesse non smossero quei prodi; minacciò; annunziò la sua grandezza; toccò la sua cetra e cantò. Se il canto di Orfeo aveva ammansato le fiere, il suo doveva ammansare i cristiani.
Tragitto il bel navilio pien di suoni, Dai cordami di seta rispondenti Come corde di cetra alle canzoni. Le donne artificiose e sorridenti Scordavano le labili passioni Col core pronto ai capricciosi eventi. Nella vita moderna comprendiamo La storia tutta degli amor passati. Dal dì che ingenuamente il motto: t'amo Diciam, la prima volta innamorati,
MERLINO. Eccola. LIMERNO. Gonfia, ti prego! MERLINO. Lirum bi lirum. Vuoi ch'io ti mostri s'io so meglio di te cantare? LIMERNO. Aspetta, prego, ch'io prima dirò ne la cetra, e tu con la piva mi succederai. MERLINO. Io ne son molto ben contento. Ma dimmi in lombardo stile, ché non t'intenderei toscano. LIMERNO. Farollo veramente.
Or dunque abbassativi, o verdi cime de voi, faggi ed abeti; de voi, lauri e mirti; de voi, querze ed ilici; de voi, viti ed olmi: abbassativi, dico, ad ascoltare questa mia sonora cetra, ma non bastevolmente sonora a l'altezza di quella madonna; ad udire queste mie leggiadre rime, ma non leggiadre al merito di quella dea; a sentire lo mio dirotto pianto, ma non sí dirotto che poscia l'ardentissime faci spegnere de l'affocato core!
Parola Del Giorno
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