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Non ci stavo troppo bene, e sono venuta a cercare un po' di sole qui presso. Chi c'è stato a cercarmi? Ah, , fate bene a rammentarmelo. C'è stato or fa mezz'ora il garzone del panattiere. Quel lasagnone del vostro fattorino lo ha fatto salire quassù, e io ho dovuto sentire l'antifona.

Parlavano a bassa voce, guancia a guancia, tenendosi per mano, come persone che vorrebbero separarsi e non sanno risolversi, tanto è forte l'affetto. In quel mentre, un nuovo rumore si udì dalla rèdola. Spinello mise mano alla spada. Zitto! diss'ella. Sicuramente è tornato, e questa è Cia che viene a cercarmi. Vado a vedere: bisbigliò Spinello, facendo atto di muoversi.

È uscita quasi subito... Si direbbe che ha paura a star sola con me! Che fortuna pensava intanto Lalla in cuor suo che alla mamma non sia venuto in mente di correre a cercarmi! Erano soli nel salotto, cosa che accadeva loro di rado.

Rimasi sola col mio corruccio fin verso l'ora del pranzo. Non vedendomi comparire, venne a cercarmi la Costanza, una vecchia guardarobiera, che da trent'anni vive in casa nostra. Non è donna di molto sapere, ma è fedele come un vecchio cane. Da piccini la chiamavamo la Trottola, per la sua maniera di camminare traballante, a onde. Divenuti grandi, nessuno di noi si occupò più di lei, che continua a rimanere in casa come un vecchio mobile che serve sempre a qualche cosa. Io preferisco essere servita da Julie, una svizzera tedesca che parla un cattivo francese. Costanza, via via che invecchia seguita a rintanarsi nella guardaroba, fra i cesti e i mucchi della biancheria, contenta che la sopportino, e riconoscente, di quel pane, di quel letto, di quel tetto che essa ottiene dalla carit

Maledetta, maledetta!... Ha il coraggio di venirmi a dire che sono stato io a illudermi!... Io mi sono illuso! Fosti tu a sedurmi, ad attirarmi, a circondarmi, a prendermi a poco a poco nelle tue reti, con ogni astuzia, con ogni lusinga, con ogni inganno! Tu sei venuta a cercarmi, tu mi hai voluto, tu, più corrotta nella tua fredda e sapiente verginit

Vi supplico anzi, vi scongiuro a cercarmi un tal posto. Io di presente non ho altro desiderio al mondo che questo. Il Guicciardini a tali parole stato per qualche poco in silenzio. Se non avete altri desiderj, rispose, vi conforto dunque a non attender altro che il momento opportuno.

GRANCHIO. Se l'ho lasciati nell'osteria or ora, si muovono se prima non gli porto la risposta! Come può esser questo? GERASTO. Come non può essere, se è stato? GRANCHIO. Non vi ho trovato dunque, perché non siete quello che vo cercando. Ma io tanto cercarò che lo trovarò. GERASTO. Anzi tu non devi esser quello che ha inviato Narticoforo a cercarmi. GRANCHIO. Voi come vi chiamate?

Battuto atrocemente per il minimo motivo, e sovente messo fuori di casa di notte, anche nell'inverno coi nostri monti coperti di neve, io ero obbligato di cercarmi un ricovero nel deposito delle foglie di castagne che si raccoglievano e farmene lettiera. La mia povera madre, che mi amava teneramente, era sovente essa stessa vittima di quel mostro. E guai s'essa avesse avuto l'aria di difendermi.

Mi pareva di sentirla piangere. La vedevo andare alla finestra tutta disperata a cercarmi giù nell'ombra o all'uscio della scala ogni volta che sentiva i passi di qualcuno. In dieci anni di matrimonio non ho mai dormito fuori di casa. E una povera donna che voglia bene al marito si impressiona. In pochi nasceva il bisogno di parlare.

Un'ora dopo ci accompagnava in carrozza rotolando in alto grassa, bianca e felice la luna enorme. Fresca campagna dilatata dalla gioia della vittoria. Passiamo sulla Secchia, rapita anch'essa di gioia lunare. Non cercarmi, non scrivermi, ti scriverò io, mormora Rosina abbracciandomi. Mio marito è geloso, ti ucciderebbe! Sento che Rosina sta per trasformare suo marito imboscato in un ardito.